
"La battuta di Berlusconi, se è stata una battuta, è stata veramente molto, molto infelice per il luogo e la circostanza in cui è stata effettuata". Così il premier uscente Mario Monti, ospite di Omnibus su la7, commenta le frasi di ieri di Silvio Berlusconi su fascismo e legge razziali che hanno provocato un diluvio di critiche da più parti, anche per la coincidenza con le commemorazioni del giorno della memoria, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. "Certi focolai potrebbero ripetersi - ha aggiunto il premier uscente - Per questo bisogna guardarsi soprattutto dall'indifferenza".
Dalla Ue si eleva invece la voce della commissaria Cecilia Malmstrom, che a precisa domanda sulle dichiarazioni di Berlusconi sul fascismo risponde: "Nelle politiche europee, nei parlamenti europei e persino in alcuni governi ci sono partiti e voci che nutrono questo tipo di odio. E' preoccupante. Per questo è necessario che tutti i leader politici prendano posizione contro".
Di fronte alla sollevazione, Silvio Berlusconi si difende al Tg5: "Nè una gaffe nè un ragionamento elettorale. Ho detto con chiarezza inequivocabile che le leggi razziali sono un marchio infamante di Mussolini. Non si possono avanzare dei dubbi sulla mia posizione se non per imbastire una speculazione politica. Quale leader italiano, se non il sottoscritto, è stato definito dal primo ministro in carica in Israele come l'amico migliore d'Israele? Mi rivolgo a tutti gli italiani di buon senso, è una polemica montata ad arte per la campagna elettorale".
Per l'ex ministro Renato Brunetta, Berlusconi ha espresso parole di "buonsenso" in una circostanza sbagliata, come la giornata della memoria. "Il pensiero comune italiano è quello espresso da Berlusconi, vale a dire che Mussolini è un dittatore che ci ha portato in guerra e ha fatto le leggi razziali, che sono un abominio. Che però il regime fascista negli anni '20 abbia prodotto un welfare per le masse senza democrazia, di cui alcune cose, come l'Inps, durano ancora oggi, simile a quello prodotto in Unione sovietica, gli italiani lo sanno. Questo non può giustificare nulla di quella dittatura, però descrivere senza demonizzazioni e senza strumentalizzazioni è possibile - ha spiegato ancora Brunetta -. Abbiamo un presidente della Repubblica che ha giustificato le invasioni sovietiche, possiamo benissimo avere un ex premier che, in maniera corretta, dica esattamente cos'è stata la dittatura di Mussolini".
Berlusconi frainteso, secondo Maria Stella Gelmini: "Credo che il presidente Berlusconi sia stato frainteso. Il giudizio che noi diamo sul fascismo è un giudizio negativo. Lo ha detto il presidente Berlusconi stesso. Purtroppo si è alimentata una polemica sul tema più sbagliato nel giorno più sbagliato e di questo siamo evidentemente tutti molto dispiaciuti".
In difesa del Cavaliere anche Renata Polverini, candidata del Pdl alla Camera e presidente dimissionaria della regione Lazio. "Berlusconi ha sempre dato segnali contro ogni forma di dittatura - osserva su Skytg24, è sempre stato ottimo amico dello stato di Israele. Forse ieri gli è venuta male la battuta ed era il giorno meno adatto per parlare in quei termini di Mussolini".