
La partita per il Quirinale si continua a giocare sottotraccia. Anche perché sarà il prossimo Parlamento, il 15 aprile, ad eleggere il sostituto di Giorgio Napolitano. Il quadro quindi non è per nulla chiaro ed è difficile fare previsioni sulla consistenza dei nuovi gruppi parlamentari e del governo che vedrà la luce dopo il voto del 24 e 25 febbraio. Secondo fonti parlamentari, contattate da Affaritaliani.it, sta tornando in auge il nome di Giuliano Amato. Una candidatura gradita al Pd e anche a Silvio Berlusconi. Pierluigi Bersani e il Cavaliere potrebbero trovare un accordo sul dottor Sottile il quale, da presidente della Repubblica, potrebbe controfirmare sena opporsi, una legge capace di garantire a Berlusconi il famoso salvacondotto giudiziario, una sorta di scudo per mettersi al riparo dalle tre sentenze in arrivo: quelle dei processi Ruby, Mediaset e Unipol.
Sicuramente la battaglia per la presidenza della Repubblica sarà una delle ultime di Berlusconi. Una battaglia fondamentale, soprattutto per il suo futuro personale. Una cosa è certa, nessuno dei protagonisti esposti da qui al 25 febbraio possono aspirare al Colle. Nemmeno Monti, la cui campagna elettorale all’insegna dell’aggressività, lo taglia molto probabilmente fuori dai giochi: Pd e Pdl infatti non avrebbero motivo di votare colui che li ha così duramente criticati. Il nuovo presidente della Repubblica sarà quindi un uomo ai margini dalla contesa elettorale giacché lo scontro politico logorerà le posizioni di tutti i candidati rendendoli di fatto troppo di parte per essere adatti a ricoprire un ruolo super partes per antonomasia.
Intanto Romano Prodi sta alla finestra e il suo nome potrebbe essere gradito oltre che al Pd e a Vendola anche ai grillini e alla Rivoluzione Civile di Ingroia. Sull’ex premier ci sarebbe però il veto di Casini e ovviamente di Berlusconi. Bisognerà vedere con quale consistenza numerica il leader del Movimento 5 Stelle e l'ex pm palermitano entreranno in Aula e se il capo dello Stato verrà eletto a maggioranza qualificata o semplice.
Dal canto suo la Lega, guarda con poco interesse alla partita, ma non è un mistero che Roberto Maroni vedrebbe di buon occhio la candidatura di Anna Finocchiaro per la quale in passato ha espresso parole di apprezzamento.
Daniele Riosa