Il disagio dei cattolici del Pd
Pregiatissimo Direttore
Porgo la mia attenzione su due temi che stanno interessando la politica “nostrana” in questi scorci di fine estate, due situazioni che stanno catalizzando l’attenzione dei media e che potrebbero avere ripercussioni importanti sulla scena nazionale. La prima, meno scontata, ma da tempo auspicata dagli elettori di centrosinistra e’ rappresentata dallo scioglimento delle riserve da parte di Matteo Renzi con la sua candidatura a segretario del PD. Candidatura subito sostenuta da Fioroni e Franceschini, fra gli altri, che pero’ non hanno, a parer mio meditato su una affermazione del sindaco fiorentino: l’adesione, a elezione avvenuta, del Partito Democratico nelle liste dei socialdemocratici europei. E’ interessante come dei reduci del PPI che da sempre sono rappresentanti di quel centro del centrosinistra, moderato, cattolico, riformatore erede dalla sinistra democristiana, oggi siano cosi’ disposti a perdere la propria identita’ politica. Questa operazione potrebbe rendere orfano il centrosinistra di quella platea di elettori che, pur non nutrendo sentimenti filosocialisti, essendo di fatto refrattari a questo centrodestra anomalo e magari a Silvio Berlusconi, si accasavano in un’ottica di meno peggio con il Partito Democratico.
Il secondo tema non puo’ che essere “l’agibilita’politica “ di Silvio Berlusconi. Non sono lontani i tempi delle ultime elezioni nelle quali veniva propinato da tutti gli schieramenti in modo chiassoso e oggi potremmo dire un po’ smargiasso, i temi della “questione morale” e “dell’etica della politica”. Il dibattito includeva naturalmente il destino dell’On.Berlusconi e tutti, in una democratica certezza di garantismo costituzionale, pontificavano in attesa del terzo grado di giudizio. Ora il terzo grado e’ arrivato; una sentenza definitiva e’ stata emessa.Non mi soffermo sull’opportunita’ politica che, forse, avrebbe dovuto entrare in gioco alcuni mesi orsono, ma voglio riprendere l’aspetto della moralita’. Sembriamo, al cospetto del mondo, un paese del vecchio centroamerica non un Paese con una democrazia consolidata, matura in grado di autogestirsi e di epurarsi in una ottica di correttezza e serieta’ verso il proprio elettorato. Anzi si persevera nel ridicolo ribadendo che potrebbe esistere un quarto grado di giudizio che dopo i tre della magistratura ordinaria sarebbe in grado di esercitare una azione salvifica nei confronti di Berlusconi riproponendo una insana lotta fra poteri legittimi dello Stato.Non voglio, come fanno molti, ipotizzare soluzioni a comportamenti analoghi in altri paesi europei, ma sembra incredibile che chi compie un reato nel momento in cui, come funzione, rappresenta l’immagine dello Stato Italiano e dei cittadini italiani possa ancora permettersi tali comportamenti. Come cittadino e come Italiano gradirei un po’ di rispetto.
Stefano Bianchi
Desenzano del Garda