Il Fatto anticipa la sentenza. Per parare il colpo? Il giallo
Sentenza clamorosa, ovviamente. Un po' tutti si aspettavano che Berlusconi fosse condannato. Un'altra volta. Un'altra mazzata. Quella definitiva. E invece no. Ma è poi così clamorosa, questa sentenza? Ed era così segreto il verdetto dei giudici? Teoricamente sì, se non fosse successa una cosa tutta consumata su giornali cartacei di sponde opposte del fiume. Da una parte il Fatto Quotidiano, dall'altra Il Giornale e Libero. Che cosa fa Il Fatto Quotidiano due giorni prima della sentenza, dopo mesi passati a battagliare e a scrivere di Ruby e di tutto il resto? Il quotidiano diretto da Travaglio mette nero su bianco che "er una volta i legali di Berlusconi non hanno tutti i torti: la condanna di primo grado nel caso Ruby non sta in piedi". E poi parla di riduzione della pena. Libero commenta: "Anche a Travaglio, che di fronte a una macroscopica persecuzione - quella delle toghe al Cav - alza bandiera bianca e, via Marco Lillo, "assolve" il leader di Forza Italia". I giudici hanno dimostrato che è andata proprio così: assoluzione. E adesso la domanda è una sola: come faceva il Fatto a prevedere una sentenza così clamorosa? Era solo una previsione frutto di bravi specialisti della materia, oppure un modo per parare il colpo dell'assoluzione?