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Politica
Il M5S stoppa le riforme del Pd. Nel governo tensione alle stelle

Altro che governo più forte e più unito dopo il voto. Si moltiplicano le divisioni e i motivi di scontro tra il Pd e il Movimento 5 Stelle. E anche oggi la temperatura tra i due principali partiti dell'esecutivo è elevatissima. Prima i dubbi di Vito Crimi (ad Affaritaliani.it) sui Decreti Sicurezza che i Dem insistono per modificare subito, poi la stroncatura dei pentastellati al progetto di riforma costituzionale presentato oggi dal segretario Nicola Zingaretti.

"L'esito positivo del referendum ha dimostrato che proporre ai cittadini riforme costituzionali precise e puntali è la scelta giusta per il Paese", afferma il capogruppo 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa, nel giorno in cui il Pd ha presentato la sua proposta di riforma costituzionale. Crippa aggiunge: "A differenza di quanto accaduto in passato, quando nel 2016 e nel 2006 altre forze politiche tentarono di stravolgere la Costituzione con riforme monstre, la soluzione adottata per la riduzione del numero dei parlamentari ha consentito ai cittadini di formarsi una opinione chiara e di votare con maggiore consapevolezza. Gli italiani hanno tracciato la linea da seguire e, se davvero vogliamo proseguire sulla via delle riforme, dobbiamo seguirla discutendo insieme su temi e obiettivi. Per dare ulteriore impulso alle riforme costituzionali non servono annunci di parte, occorre confronto e condivisione", conclude Crippa.

Fonti qualificate del Pd contattate da Affaritaliani.it spiegano che il segretario e Governatore del Lazio aveva preventivamente informato i vertici del M5S della conferenza stampa per la presentazione del progetto di riforma e parlano di "beghe interne di un movimento ormai lacerato", ma dai 5 Stelle spiegano che quella di Crippa è un'uscita studiata con Crimi per "fermare le fughe in avanti del Pd".

Prima il Mes, poi la legge elettorale, poi i Decreti Sicurezza e ora anche la riforma della Costituzione. Tra i pentastellati è opinione diffusa che i Dem, dopo le Regionali, si stiano comportando come se fossero il partito di maggioranza in Parlamento, dimenticando invece i rapporti di forza nettamente favorevoli ai grillini (seppur divisi). L'uscita del M5S è anche un messaggio al premier Giuseppe Conte affinché lavori per stoppare "l'esuberanza politica" del Pd e del suo segretario. Il tutto senza contare le idee diverse nella maggioranza sulle modalità della riduzione della pressione fiscale per il 2021.

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