"Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'eta' avanzata, non sono piu' adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino". Con queste parole, pronunciate in latino, Benedetto XVI ha annunciato lunedì davanti al Concistoro le sue dimissioni. Una decisione di portata storica che non ha precedenti in epoca recente. "Chiedo perdono per tutti i miei difetti", ha aggiunto il Papa che dal 28 febbraio si dedichera' esclusivamente alla preghiera, in un piccolo monastero di suore di clausura in Vaticano.
Joseph Ratzinger era stato eletto Papa il 19 aprile del 2005. L'annuncio delle sue dimissioni ha lasciato sgomento il mondo intero. Il portavoce vaticano, padre Lombardi, sottolinea che "non risulta alcuna malattia" che possa influire sulla decisione presa. Immediate ovviamente le reazioni all'annuncio choc. Il capo dello Stato Napolitano parla di "gesto di straordinario coraggio", mentre il premier Monti si dice "molto scosso". Parole di stima e di rispetto arrivano da ogni parte del mondo: il cancelliere tedesco Angela Merkel ha sottolineato come la decisione presa da Ratzinger sia "grave" aggiungendo che "in un'epoca come la nostra, in cui si vive sempre piu' a lungo, molte persone comprenderanno come il Papa abbia dovuto fare i conti con il carico dell'eta'".
"Apprezzamento" e preghiere, e' cio' che invece il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, sente di offrire al Pontefice. Incredulita' e anche sospetto da parte di alcuni pellegrini che in piazza San Pietro ipotizzano ragioni diverse che hanno indotto Ratzinger alle dimissioni. "Forse il Papa ha ricevuto delle pressioni, forse sta accadendo qualcosa in Vaticano", ha detto una giovane ed elegante russo-americana. "Non credo che il Papa abbia preso questa decisione veramente per motivo di salute. Le ragioni sono altre e solo la Storia ce lo dira'", ha aggiunto una insegnante veneta.
E intanto e' gia' iniziato il "toto Papa". Secondo i bookmaker britannici potrebbe essere la volta di un papa di colore: il nigeriano Francis Arinze, il ganese Peter Turkson o il canadese Marc Ouellet i piu' quotati. Secondo Affaritaliani.it il candidato piu' accreditato e' l'arcivescovo di Milano Angelo Scola, considerato molto vicino a Papa Ratzinger che lo ha recentemente spostato da Venezia alla sede di Milano, quasi un percorre a tappe verso Roma. In realta', pero', la Chiesa italiana ha anche altri possibili papabili, anche se con meno chance: in Curia il segretario di Stato Tarcisio Bertone e il capo del dicastero per il clero, Mauro Piacenza, nelle sedi principali del nostro Paese invece sono considerati papabili il presidente della Cei Angelo Bagnasco e l'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori.
IL DOSSIER CHOC - Il pontificato di Benedetto XVI si è svolto in un periodo molto difficile per la Chiesa cattolica, caratterizzato da una successione di gravissimi scandali. L'ultimo, forse quello che ha spinto Ratzinger a maturare la decisione di dimettersi già un anno fa, è stato Vatileaks. Una fuga di notizie senza precedenti sui segreti dell'amministrazione del Vaticano. Il "Corvo", identificato nel maggiordomo del Papa Paolo Gabriele, viene processato, condannato e poi perdonato da Ratzinger stesso. Ma, secondo il Corriere della Sera, ci sarebbe un documento in Vaticano, che tre cardinali anziani hanno consegnato nei mesi scorsi a Benedetto XVI, il quale sarebbe rimasto sconvolto dopo averlo letto. Prima di "Vatileaks", la Chiesa era stata scossa nelle sue fondamenta dallo scandalo degli abusi sessuali sui minori, con alcune vittime irlandesi che si sono appellate alla Corte penale internazionale. Nel 2011 la cattolicissima Irlanda ha chiuso la propria ambasciata presso la Santa Sede. Nel 2010 c'è stato invece lo scandalo finanziario: la magistratura indaga sulla banca vaticana e sequestra 23 milioni di euro. Si procede alla nomina presso l’Istituto delle opere religiose di Ettore Gotti Tedeschi, poi rimosso nel 2012 per "scarsa trasparenza nella gestione".
Numerosi, poi, sono i dubbi sul vero stato di salute di Benedetto XVI, anche se padre Lombardi, in conferenza stampa, ha smentito fermamente queste voci. Da una fortissima forma di artrite alla sostituzione in gran segreto del pacemaker tre mesi fa, come ipotizzato dal Sole 24 Ore.
OPERAZIONE AL CUORE E PACEMAKER PER PAPA, IN SEGRETO TRE MESI FA - o meno di tre mesi fa Benedetto XVI è stato operato al cuore nella clinica Pio XI sull'Aurelia, a Roma, e gli è stato sostituito il pacemaker nel riserbo più assoluto. Lo scrive il Sole24Ore in uno scoop siglato dal direttore Roberto Napoletano.
"L'intervento è andato bene, il Papa si è ripreso regolarmente, non ha mai mancato l'appuntamento con l'Angelus domenicale, ha dimostrato la consueta serenità e buona capacità di sopportazione - si legge sul Sole24Ore - Si è affidato alle mani di Luigi Chiariello, cardiochirurgo di scuola americana, direttore della cattedra dell'università di Tor Vergata, che ha in cura i battiti e le frequenze cardiache del Papa da dieci anni quando, sempre a Roma, gli impiantò il suo primo pacemaker. Il professor Chiariello, da noi interpellato, non ha voluto confermare la notizia e si è trincerato dietro un assoluto no comment".
A quanto risulta al Sole 24 Ore, "prima e dopo l'intervento il Papa non è mai apparso né turbato né provato, non ha voluto mancare l'appuntamento domenicale con i fedeli anche la mattina dopo l'operazione, e ha sorriso più volte sulle paturnie e le forze nascoste del suo cuore. Chi gli è stato vicino lo ha visto, però, interrogarsi con semplicità e decisione sulla sua capacità di guidare, nel pieno delle forze, la Barca di Pietro e di riuscire ad annunciare il Vangelo, con lo stesso coraggio e lo stesso impegno dimostrati in questi anni, dovendo correre da un angolo all'altro di un mondo in grande trasformazione e percorso da nuove, crescenti disuguaglianze. Il suo assillo era il bene della Chiesa, ne sentiva il peso, tradiva l'angoscia non di continuare a soffrire ma di non avere il vigore necessario del corpo e dell'anima per essere all'altezza della missione da svolgere. Nessuno, però, di chi gli è stato a fianco, in questo passaggio delicato, ha mai neppure immaginato che volesse o potesse prendere una decisione storica come quella di dimettersi. A tutti appariva una persona sana che avvertiva il peso dell'età ma molto rinfrancato dal buon esito dell'intervento".
DEVIANTE CERCARE QUESTO TIPO DI MOTIVAZIONI - Ribadisco quel che ho detto: non ci sono malattie specifiche, si tratta dell'indebolirsi per l'invecchiamento come il Papa ha detto più che chiaramanete". Così il portavoce vaticano Federico Lombardi. In merito alla notizia di un intervento al pace-maker, data dal 'SOle24ore', il gesuita ha precisato: "L'informazione è corretta, c'è stata sostiuzione di routine delle batterie del pace-maker che già c'era da lungo tempo, quindi non era assoutamente intervento rilevante di nessun genere. Rimane quel che detto, non ha avuto nessun peso nelle decisioni. Il motivo è quello della percezione delle forze che diminuiscono con avanzare dell'età come il Papa ha detto". Per Lombardi è "deviante cercare qualche occasione o intervento particolare" come motivazione delle motivazioni.
LA DIRETTA
PAPA: OSSERVATORE, RINUNCIA CAMBIERA' MOLTE COSE - Il Papa, prendendo la decisione di dimettersi, "ha avuto a cuore il futuro della fede cristiana sulla terra e per questo ha creduto necessario fare un passo che cambierà molte cose". Lo scrive l'Osservatore Romano in un editoriale a firma del vicedirettore Carlo Di Cicco che ricorda come "la rinuncia di Benedetto XVI avviene nell'Anno della fede e nel cinquantesimo anniversario dell'inizio del concilio
Vaticano II". Per il giornale vaticano "non è una casuale coincidenza, ma un segno dei tempi, che il Pontefice ha letto per il bene della Chiesa".
"Joseph Ratzinger, da giovane teologo ha dato molto alla riuscita del concilio contribuendo a elaborare importanti testi della storica assise", continua l'articolo. E "in seguito si è adoperato in ogni modo per ricomporre i conflitti accesi intorno all'interpretazione dell'evento conciliare, prospettando da Papa la via della riforma della Chiesa", rileva ancora il giornale vaticano sottolineando infine che "il Concilio non ha inteso cambiare la fede cristiana ma ripensarla in un linguaggio aggiornato e comprensibile nel mondo di oggi". "Papa Benedetto - si legge ancora nell'editoriale - lo ha fatto con tolleranza, semplicità e coerenza ricorrendo perfino alle tecniche di comunicazione piu' innovative pur di annunciare Gesu' Cristo a tutti si pensi al Cortile dei gentilie in particolare alle nuove generazioni". Infine, l'Osservatore smentisce ancora che la rinuncia arrivi a causa di difficoltà nella Chiesa. "I momenti difficili - conclude - non sono mancati nei suoi otto anni di pontificato", ma il Papa "li ha affrontati e superati con pieno affidamento a Dio e avviando a soluzione questioni annose ricevute in eredità".
PATTI LATERANENSI: PADRE LOMBARDI, INCONTRO MOLTO SIGNIFICATIVO - L'incontro che si è tenuto all'ambasciata italiana presso la Santa Sede per commemorare l'anniversario della firma dei Patti Lateranensi è stato "sereno e certamente molto significativo". Lo ha dichiarato il portavoce della Santa Sede, Padre Lombardi, lasciando Palazzo Borromeo. "Il clima era molto sereno, cordiale, rispettoso - ha osservato - evidentemente tutte le persone, anche nei colloqui personali, al di la' degli aspetti formali dell'incontro, manifestavano il loro interesse e partecipazione per la decisione del Santo Padre, con senso di grande ammirazione e stima per il Papa".
PIAZZA SAN PIETRO INVASA DA GIORNALISTI E FOTOGRAFI - Piazza San Pietro invasa dalle Tv: pochi pellegrini, i turisti di sempre in fila per visitare la Basilica e tanti giornalisti, operatori, fotografi. Oltre alle Televisioni italiane, a fare riprese e interviste ai passanti a piazza Pio XII (entro il colonnato e' vietato l'accesso) ci sono le Tv di tutto il mondo. Dalla giapponese NHK alla New Zeland Television, alla statunitense NBC, dalle spagnole Tv4 e Antenna3, alle inglesi BBC e ATN, dalla francese Tf1 alle tedesche ARD e IHA, fino a Eurovision, una Tv belga, e alle agenzie che trasmettono per Tv arabe (tra cui Al Jazeera) e sudamericane. Nessuno ha idea di quanto durera' la spesa, ma ognuno cerca di conquistare metri preziosi per sistemare telecamere e apparecchiature, sotto gli occhi vigili di agenti della Municipale, della Polizia, dei Carabinieri.
GEORG RATZINGER, "HA FATTO QUEL CHE HA POTUTO" - Nel corso del suo pontificato Benedetto XVI ha dovuto "affrontare difficili compiti" e per risolverli "ha fatto tutto quel che ha potuto". Lo dichiara allo 'Spiegel' il fratello del Pontefice, Georg Ratzinger, il quale rivela di non aver esercitato nessuna influenza sulla decisione del Papa di dimettersi. "La responsabilita' spettava a lui e la decisione l'ha presa da solo", precisa Georg Ratzinger. In quella che considera "una situazione molto personale", il Domkapellmeister di Ratisbona spiega che la decisione del fratello di rinunciare al papato ha "conseguenze positive e negative", mentre gli otto anni di pontificato di Benedetto XVI sono stati "una benedizione per la Chiesa". Il fratello del Papa annuncia di volersi recare a Roma nella prossima estate ed esclude ogni ipotesi di ritorno del Papa in Baviera, poiche' "la casa di Pentling non ci appartiene piu' ed anche se cosi' non fosse, per lui non sarebbe possibile vivere li'". "Ho difficolta' a camminare ed ancora di piu' ha vedere", confessa Georg Ratzinger, "la memoria si indebolisce, ma per il resto non c'e' male. Per entrambi auspico che ci vengano risparmiati problemi di salute fino a quando il signore ci chiamera' a se'".
VENDOLA, E' STATO TRAVOLTO DA FLUSSO DI UMANITA' - "Il pastore tedesco e' stato travolto da un flusso di umanita', una vicenda che mi ha fatto pensare al film Habemus Papam, la fragilita' umana che sgorga dal cuore di un mondo solenne". Cosi' Nichi Vendola commenta a Radio Capital le dimissioni del Papa, da credente dice che trova "il Cristianesimo grande perche' celebra la regalita' della condizione ultima, fragile, una teologia della debolezza che incanta". Ora cosa si aspetta dal prossimo Papa? "Ora la Chiesa corre un grande rischio - risponde Vendola - ha bisogno di recuperare l'ispirazione conciliare per essere compagna e non giudice implacabile della Storia, ha bisogno di accettare le sfide della modernita' senza rinunciare alla Profezia. Ora spero ci sia un ritorno alla Chiesa del grembiule, che lava i piedi dei poveri".
Sulle possibile aperture del prossimo Papa nei confronti dei diritti degli omosessuali Vendola dice che gia' "Monsignor Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, si e' espresso negli ultimi giorni con grande rispetto, un cambiamento rispetto alle chiusure precedenti che impedivano di ascoltare e capire. Se ora la Chiesa si chiude nella torre d'avorio e scaglia fulmini e saette contro chi accusa di essere nemici di Dio le persone che vogliono vivere alla luce del sole non capiscono".
RICCARDI, SCOLA UOMO INTELLIGENTE MA NON FACCIO 'TOTO-PAPA' - "Angelo Scola prossimo Pontefice? E' una persona intelligente, ha una lunga storia e uno spessore culturale molto forte". Cosi' il Ministro Andrea Riccardi e' intervenuto questa sera nel corso della puntata di 'Piazzapulita' su La7. "Ma non voglio entrare nel 'toto-Papa' anche se uno storico del papato come me riflette su queste dinamiche. Credo che si porra' il problema se eleggere un papa italiano o meno".