Lo stop della Giunta per le elezioni. "Se si vota, il Cav ineleggibile"

Berlusconi come Tarzan-Alzetta, comunque ineleggibile. Anche se cade il governo e il Senato non arriva a un voto sulla decadenza alle prossime elezioni si applicherà la legge Severino, è già successo per il consigliere comunale di Sel a Roma. Una sua eventuale elezione non sarà validata. Il voto dell'aula sulla decadenza entro ottobre, ce la faremo. Così a Radio Capital, rende noto l'emittente, Dario Stefano (SEl), presidente della Giunta per le elezioni del Senato: "No, non si arriverà a novembre, l'aula del Senato voterà sulla decadenza di Berlusconi entro ottobre, ce la faremo ha detto - I tempi della Giunta dipendono dalle decisioni del relatore, ma questo cambierà di poco, una settimana in più o in meno, a settembre. Poi l'aula voterà entro il mese di ottobre". Ma se il governo cadesse prima del voto del Senato, Berlusconi potrebbe candidarsi alle prossime elezioni? "Assolutamente no - risponde Stefano - la Giunta decide sulla decadenza dall'attuale mandato. In ogni caso la legge Severino introduce un argomento che sarà ineludibile e a me sembra impossibile che gli organi preposti alla validazione del risultato elettorale, in primis la Corte di Appello, possa validare l'elezione di uno incorre nelle prescrizioni della legge Severino. Alle ultime amministrative la legge è già stata applicata, vedi il caso di 'Tarzan' (Andrea Alzetta, di Sel, dichiarato non proclamabile dopo l'elezione in consiglio comunale a Roma)".
NITTO PALMA (PDL) AD AFFARITALIANI.IT: STEFANO HA RAGIONE, MA...
"La legge Severino prevede le categorie di incandidabilità che riguardano quei soggetti incorsi in una condanna e, nell'eventualità si verifichi nel corso del mandato parlamentare, la decadenza. Qualora l'Aula non si dovesse pronunciare sulla decadenza in ragione dell'eventuale caduta del governo e dello scioglimento del Parlamento, la Corte d'Appello potrebbe assumere il provvedimento indicato, fermo restando che comunque sarebbe percorribile un ricorso al Tar nel cui ambito si possono sollevare tutte le questioni giuridiche già sollevate in Giunta". Lo afferma ad Affaritaliani.it Francesco Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia del Senato (Pdl), commentando quanto dichiarato da Dario Stefano, presidente della Giunta per le elezioni di Palazzo Madama. In altre parole, "quando uno si trova in una situazione di incandidabilità la Corte d'Appello può sospenderlo dalle liste elettorali. Ma successivamente si può agire davanti al giudice amministrativo (Tar ndr) e avanzare tutte le questioni giuridiche che sono già state poste o che verranno avanzate davanti alla Giunta per le elezioni"