Antonio Ingroia cerca ancora una volta di intercettare la frequenza giusta per entrare in sintonia con Beppe Grillo, o almeno coi suoi elettori. Rilasciando a Gr Parlamento parole che sono chiari messaggi. "Ho lanciato più di un appello per un'apertura di dialogo, ma non sono venute risposte soddisfacenti - dice il leader di Rivoluzione Civile -. Le sue risposte sono spesso battute estemporanee per guadagnarsi qualche titolo sui giornali".
A questo punto, Ingroia si fa ancora più esplicito: "Dico e ribadisco a Beppe Grillo: così non si può cambiare l'Italia. Vuole davvero cambiare l'Italia? Allora discuta con le forze politiche che certi temi li vogliono affrontare per cambiare il Paese".
A seguire, Ingroia dà l'idea di mollare la presa, rilanciando il monito già usato nel caso del Pd. "Non mi pare che da questo orecchio (Grillo, ndr) ci voglia sentire - osserva -. E allora anche con lui ci vediamo in Parlamento e vediamo di ritrovarci su alcune battaglie comuni. Speriamo che comprenda che la politica non è fatta soltanto di battute e di protesta, ma è fatta anche di proposte e di programmi politici per governare il cambiamento del Paese".
"Grillo ministro? Non mi scandalizzerei". Ma Ingroia torna distensivo alla domanda sulla possibilità che il Movimento 5 Stelle possa diventare una forza di governo e il comico entrare in un esecutivo con il centrosinistra e Ingroia. "Al momento non ne vedo le condizioni - dice il leader di Rivoluzione Civile -. Auspico che il M5S, che ha in sé contenuti che noi in parte condividiamo, riesca a maturare e a diventare non soltanto un movimento di protesta, ma anche un movimento politico in senso vero e quindi di proposta". Grillo ministro non la scandalizzerebbe? "A queste condizioni, non mi scandalizzerebbe".
"Vendola che sinistra è con Monti?". Ma Antonio Ingroia ne ha anche per Nichi Vendola, che alla domanda se esista il rischio che Rivoluzione Civile "rosicchi" consenso a Sinistra Ecologia e Libertà aveva risposto negativamente, aggiungendo: "Anche nell'elettorato di sinistra c'è una divaricazione strutturata tra chi pensa che il compito della sinistra sia quella della testimonianza radicale e chi invece guarda alla possibilità concreta di governo. Io rappresento la sinistra che ha l'ambizione di governare".
Dichiarazioni a cui Ingroia replica con un semplice tweet: "Caro @NichiVendola, che sinistra è quella che governerà con @SenatoreMonti?".
Il leader di Sel, a sua volta, replica dapprima via Twitter: "Caro @AntonioIngroia noi vogliamo un governo di centrosinistra in cui non ci sia @SenatoreMonti. Tu sei con noi o contro di noi?".
Poi, con toni ancora più duri a margine della presentazione delle liste parlamentari del partito per il Lazio. "Le porte di Sel per la lista Ingroia restano chiuse, perché lì non c'è chiarezza di prospettive. C'è sì la candidatura prestigiosa di Ingroia, ma poi c'è chi vuole considerare il centrosinistra alleato e chi lo considera, invece, il nemico da abbattere. Insomma - conclude Vendola - un vero e proprio guazzabuglio di posizioni politiche".
Voto utile e impresentabili. Anche Antonio Ingroia, poi, cede alla tentazione del "voto utile". Definizione ormai inflazionata, che il leader di Rivoluzione Civile indirizza verso il suo partito partendo dalla questione "impresentabili". "Le difficoltà in cui si dimena il Pdl - afferma -, che non riesce a liberarsi di nomi impresentabili come quello di Dell'Utri e Cosentino, è l'ennesima dimostrazione che l'unico voto utile è quello per Rivoluzione civile. Ci batteremo per chiudere le porte del Parlamento agli impresentabili di turno".
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