"Nichi Vendola e i suoi portano avanti molte battaglie condivisibili, mentre il Pd, nonostante porti avanti delle battaglie comuni alle nostre, sta guardando troppo al centro, inseguendo e sostenendo Monti e le sue politiche neoliberiste". Così ha dichiarato Antonio Ingroia candidato premier per la lista Rivoluzione Civile, questa mattina ai microfoni di Radio Città Futura.
Una scelta, quella del Pd, che per Ingroia compromette anche un possibile dialogo al Senato: "non credo il Pd si sia mosso del tutto in linea sul principio di liste pulite: penso alla Sicilia e alla candidatura di Crisafulli, un nome che dice molto ai siciliani - ha spiegato Ingroia - mentre noi abbiamo candidato Franco Latorre: due nomi contrapposti che hanno e avranno un peso significativo".
Quanto alla stesura delle liste "sono ancora un cantiere aperto" ha dichiarato Ingroia facendo sapere che un no dell'ex M5S Favia gli 'dispiacerebbe' e non sciogliendo la riserva sulla candidatura dei leader politici Bonelli e Ferrero. Con Di Pietro, dice Ingroia 'ottimi rapporti' e fa sapere che sarà in lista. In Lombardia e nel Lazio cosa farà Rivoluzione Civile? "É una lista neonata quindi rispetto alla Lombardia siamo arrivati tardi - ha detto Ingroia - mentre rispetto al Lazio stiamo valutando la possibilità di presentarci con la nostra lista e il nostro simbolo".