"Io sono Giorgia”, il libro di Meloni che fa paura ai librai
La deputata romana è, dopo la morte di Almirante e i flop di Fini e Alemanno, la leader più convincente anche in Ue, dove ha già superato Marine Le Pen
Bella e commovente, sulle delicate vicende personali, l’intervista a Giorgia Meloni di Aldo Cazzullo, sul Corriere della Sera. La deputata romana è, dopo la morte di Almirante e i flop di Fini e Alemanno, la leader più convincente e spendibile-anche in Europa, dove ha già superato Marine Le Pen-della destra post-fascista.
Ai pochi librai, che hanno rifiutato, sbagliando, di vendere il volume della giovane ex ministra del governo Berlusconi, gli intellettuali progressisti devono rispondere: “Viva i libri, viva le idee, viva la libertà!”.
Quanto allo schieramento di Giorgia, affidi la scelta del nuovo leader del centrodestra agli iscritti e agli elettori, non al numero dei lettori, convinti dall’efficace battage, mediatico e pubblicitario, su un bel libro, non un capolavoro.
E nella partita Matteo Salvini, di cui il direttore Feltri (e non solo lui) auspica il ritorno al Viminale, parte tutt’altro che battuto. Il successore di Bossi guida il primo partito del Paese.
E la presenza della Lega al governo sta contribuendo ad evitare che il governo Draghi subisca, come l’esecutivo Conte-bis, quell’egemonia, politica e culturale, della sinistra, auspicata dal ministro della Salute, Speranza, le cui posizioni, sinora, sono state contrastate, con efficacia, da Salvini.
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