Italicum/ D'Attorre (Pd): "E' Renzi che vuole la scissione nel Pd"
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Che cosa succede durante la riunione del gruppo del Pd?
"Se Renzi non fa aperture temo che si vada a una divisione all'interno del gruppo del Pd piuttosto seria".
Facciamo chiarezza. Quanti sono i deputati che la pensano come lei e che quindi non accettano l'Italicum così com'è?
"Questo lo verificheremo nei diversi passaggi. In teoria l'area di quelli che hanno chiesto a Renzi di cambiare la legge elettorale equivale a circa un terzo del gruppo".
Ottanta...
"No, il gruppo è composto da 309 deputati quindi un centinaio. Dovremo vedere nei singoli passaggi naturalmente quanti saranno conseguenti con questa richiesta e francamente non lo so".
Ma se c'è la fiducia, lei vota sì o no?
"E' un'ipotesi che non voglio prendere neppure in considerazione. La ritengo totalmente fuori da un ordine di cose possibili e accettabili. Non posso neppure pensare che il governo che ho sostenuto, seppur da una posizione critica finora, possa compiere un atto così grave".
I 5 Stelle hanno chiesto alla minoranza Pd di modificare insieme l'Italicum, è ppossibile che ciò accada?
"Il dialogo con i 5 Stelle, come Pd e non come minoranza Pd, lo stiamo tentando dall'inizio della legislatura. Noi abbiamo le nostre proposte di modifica e dell'Italicum che sono note. Se i 5 Stelle come qualsiasi altra forza politica intende sostenerle alla luce del sole bene, non c'è nessuna trattativa e nessun agguato. Tutto avviene nel merito e sulla base di un confronto trasparente".
Orami abbiamo imparato a conoscere il premier, se passa anche solo un emendamento, magari con il voto segreto, e quindi l'Italicum deve tornare al Senato, che cosa fa Renzi?
"Al di là di quello che credere oggi, prende atto che la legge elettorale è stata cambiata e tutti insieme proveremo a costruire condizioni perché possa essere approvata dal Senato. Quindi non mi pare la fine del mondo".
Non è che va al Quirinale, si dimette e si vota in autunno...
"Credo proprio di no. La prospettiva delle elezioni mi pare molto più concreta se l'Italicum viene approvato così com'è, con uno strappo profondo nel Pd che rischierebbe a quel punto di compromettere anche il cammino della riforma costituzionale che è al Senato. Ciò che minaccia la prosecuzione della legislatura non è una modifica concordata dell'Italicum ma è uno strappo profondo nel Pd che rischia inevitabilmente di produrre esiti non governabili".
Mi dica la verità. Voi della minoranza Pd avete sempre smentito la scissione, ma se accade tutto questo sulla legge elettorale e sulle riforme istituzionali, come fate a stare insieme?
"E' evidente che dopo le Regionali avremo bisogno di un momento di confronto democratico interno. Bisognerà restituire la parola ai nostri iscritti e ai nostri militanti per sapere come la pensano su una serie di scelte su materie importanti come la Costituzione, la democrazia e il lavoro. Materie che non sono mai state sottoposte al vaglio dei nostri iscritti".
Esclude al 100% l'ipotesi scissione?
"Abbiamo sempre detto che la scissione non è una delle ipotesi in campo. Non c'entra niente con la discussione che stiamo facendo sulla legge elettorale".
Insomma, siete e restate nel Pd...
"Lavoriamo per il Pd e per migliorare i provvedimenti del Pd. Talvolta si ha l'impressione che sia Renzi con le sue rotture e i suoi strappi a sperare o a fare in modo che una parte del partito possa andarsene".
Quindi è Renzi che lavora per la scissione...
"Sì, è la sensazione che si ha talvolta è questa".