
Achille Occhetto respinge qualsiasi analogia con la campagna elettorale del 1994, quando come oggi, la sinistra era data come sicura vincitrice delle elezioni. Allora la gioiosa macchina da guerra, il sui leader era proprio Occhetto, in veste di segretario dei Ds, venne sbaragliata dalla prima discesa in campo di Berlusconi. Intervistato da Affaritaliani.it, Occhetto non prevede per Bersani una fine analoga: “La novità non è più Berlusconi, esiste invece un centro che riappare piuttosto che uno che perdeva anche le mutande come allora"
Lei vede delle analogie tra la campagna elettorale attuale e quella del '94 durante la quale la sinistra era considerata una macchina da guerra inarrestabile?
"Sono due campagne elettorali totalmente diverse. Allora c'era un Berlusconi che rappresentava un'incognita per tutti, una Democrazia Cristiana che credeva di essere ancora il centro della politica italiana e che impedì un'alleanza sinistra- centro. Adesso nessuno di questi elementi è in campo. Le cose sono del tutte chiare e con forze dislocate in modo diverso. La novità non è più Berlusconi, esiste invece un centro che riappare piuttosto che uno che perdeva anche le mutande come allora".
Bersani ce la farà a sedersi a palazzo Chigi?
"Dipenderà dalla quantità di voti che prenderà. Potrebbe mancare qualche cosa al Senato, si gioca tutto sul filo di lana".
Monti premier?
"Solo se ci sarà una situazione di stallo e ci saranno dei giochi misteriosi che nessuno di noi può ancora prevedere".
Chi vedrebbe bene come capo dello stato dopo Napolitano?
"A dire la verità non c'ho ancora pensato. Mi piacerebbe però che fosse una donna".
Daniele Riosa