
E' legato all'indagine sull'ex tesoriere del gruppo della Lega Nord a Palazzo Madama, Piergiorgio Stiffoni, il nuovo filone di inchiesta avviato dalla Procura di Roma sulle spese dei senatori del Carroccio. Gli accertamenti, condotti dal pm Roberto Felici, sono ancora in una fase iniziale, in attesa che vengano riscontrate le dichiarazioni rese lo scorso novembre da Manuela Maria Privitera, segretaria di Stiffoni e come lui indagata per peculato, in relazione all'utilizzo illecito dei fondi del gruppo leghista al Senato.
BRICOLO, FONDI IRREGOLARI? FALSITA' COLLABORATRICE INFEDELE - "Si tratta di accuse false e prive di ogni fondamento alimentate dalla ex collaboratrice infedele". E' il capogruppo della Lega a Palazzo Madama, Federico Bricolo, a intervenire cosi' "in merito alle notizie apparse oggi su Repubblica, sull'utilizzo irregolare dei fondi del gruppo". Bricolo spiega che e' in una "chiave di ritorsione e malessere" che "vanno lette e ridimensionate le rivelazioni, false e prive di ogni fondamento, della ex collaboratrice infedele che dovra' restituire al Gruppo i soldi che ha sottratto e per cui la Lega Nord, fino a prova contraria, e' parte offesa". "Ogni diversa interpretazione - puntualizza - e' contraria ai fatti e se non altro strumentale". "Tutti i resoconti della gestione del gruppo Senato sono stati regolarmente revisionati da una societa' terza ed esibiti in perfetta trasparenza anche alla Procura di Roma, non e' emersa alcuna irregolarita' che ci riguarda", precisa Bricolo. "Le notizie pubblicate oggi - spiega l'esponente leghista - riprendono una vicenda nota, scaturita da una denuncia per appropriazione indebita promossa dal segretario Maroni e dal presidente del gruppo sen. Bricolo, a seguito della quale la segretaria del gruppo al Senato e' stata licenziata per gravi violazioni disciplinari". "La stessa ex lavoratrice ha impugnato il licenziamento e il Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso riconoscendo la legittimita' dell'allontanamento perche' fondato su gravi motivi, tra cui i fatti di rilievo penale", osserva ancora il capogruppo al Senato della Lega.