Politica
Lega, società fittizia "bunker". "Veicolò 260mila € da senatori alla Bestia"



L'inchiesta: scoperta un'azienda "Vadolive" che girava a Luca Morisi i fondi pubblici provenienti da Palazzo Madama
Lega, il giro dei soldi dal Senato alla Bestia di Morisi. L'inchiesta
Una nuova inchiesta scuote la Lega. Sarebbe stata scoperta - si legge sul Fatto Quotidiano - una società fittizia, definita con il nome in codice "il bunker". Nata il 2 maggio 2018 e nelle cui casse (unica voce di entrata), per circa sei mesi, sono arrivati 260 mila euro pubblici dal gruppo parlamentare del Senato a loro volta, in violazione del regolamento di Palazzo Madama. I fondi, secondo l'accusa, sarebbero stati usati per pagare i collaboratori della stessa società, il cui nome ufficiale era "Vadolive srl". Si tratterebbe di uomini vicini alla cerchia di Salvini e poi in parte assunti presso il Viminale, proprio nel ministero in cui a giugno dello stesso anno sarebbe andato a lavorare il leader della Lega, come ministro.
A fine aprile del 2018, - prosegue il Fatto riportando le carte dell'inchiesta - i vertici della Lega mostrano una strana fretta. E non per le elezioni vinte, ma per l’apertura di una piccola e sconosciuta società bresciana. Il 20, Alberto Di Rubba, allora contabile del partito per il Senato, scrive ad Andrea Paganella, tra le persone più vicine a Matteo Salvini. "Società ok trovato tutto!. Paganella: "Procedete in modo definitivo e risolutivo, altrimenti non tengo più le truppe. E i generali". Il 2 maggio il tesoriere del partito, Giulio Centemero, scrive all’amico Di Rubba: "Alby il bunker è ok?”. Di Rubba: "Tra un’ora è costituita". Centemero: "Grande!".