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Politica
Lega tra rigoristi e permissivisti. Fontana o Salvini? Mappa e nomi
Foto LaPresse

"Ordinanza inutile, sono d'accordo con Salvini. Fontana è andato dietro a Sala e Gori". Le parole del senatore Gian Marco Centinaio, ex ministro delle Politiche Agricole e del Turismo nel governo Conte I, risuonano forti e chiare ai piani alti della Lega, proprio nel giorno in cui il Governatore lombardo Attilio Fontana ha firmato l'ordinanza con la quale viene istituito il coprifuoco dalle 23 alle 5 di mattina. Centinaio, lombardo di Pavia, è sicuramente uno degli uomini più vicini alla linea di Matteo Salvini che sul lockdown deciso da Fontana ha più di qualche perplessità, considerando soprattutto le ripercussioni economiche per le categorie della ristorazione e per i gestori di bar e locali della vita notturna.

Nessuno nel Carroccio, di fronte al vertiginoso aumento dei casi positivi di coronavirus, difende la movida selvaggia e tutti sono consapevoli della necessità di prendere provvedimenti seri per limitare la diffusione del Covid-19. Le differenze sono di approccio e di sensibilità rispetto non solo alle esigenze sanitarie, e quindi di restrizioni per contenere la pandemia, ma anche nei confronti delle ripercussioni in particolare sulla categoria del commercio. A sostegno del presidente Fontana, e quindi in prima fila nel mettere l'accento soprattutto sull'aspetto sanitario, c'è sicuramente l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, varesino, che già su altre tematiche, come ad esempio la collocazione politica in Europa, ha più volte assunto una linea differente rispetto a quella ufficiale di Salvini.

Con il numero due leghista anche il vice-capogruppo a Montecitorio Fabrizio Cecchetti, di Rho, e il lodigiano (di Codogno) Guido Guidesi, giorgettiano doc, che ha vissuto in prima linea la fase iniziale della pandemia. Paolo Grimoldi, deputato e segretario della Lega Lombarda Salvini Premier, è invece al fianco dell'ex ministro dell'Interno e vicepremier e di Centinaio nel sottolineare con forza anche la preoccupazione per le conseguenze economiche del coprifuoco.

Il piemontese Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera, e il lombardo Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato e per tanti anni uomo di riferimento del Carroccio proprio in Regione, rifiutano qualsiasi logica di contrapposizione interna al partito, si confermano fedeli al segretario e negano ogni divisione tra rigoristi e permissivisti. Anche se, in particolare Romeo, consapevole della grave situazione in Lombardia e a Milano, è particolarmente attento e sensibile anche all'aspetto sanitario, oltre a quello economico. Insomma, nessuna spaccatura ma sensibilità politiche e amministrative differenti.

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