Legge elettorale, M5S: "Non andremo da Napolitano"

Giorgio Napolitano incontrerà "nei prossimi giorni" anche la Lega, sulla legge elettorale, mentre M5s ha rifiutato l'invito inoltrato dal capo dello Stato. Nella nota del Quirinale si legge che il presidente "ha preso atto con rammarico della decisione del Movimento 5 stelle di declinare l'invito anche ad esso rivolto. Si ricorda che la Presidenza della Repubblica ha sempre, e anche di recente, accolto richieste di incontro da parte del Movimento 5 Stelle, benché spesso accompagnate da attacchi scorretti e perfino ingiuriosi al Capo dello Stato".
Giorgio Napolitano intende agire per evitare che sulla legge elettorale si verifichi una "sovrapposizione" tra Parlamento e Corte costuzionale, chiamata a pronunciarsi se l'attuale normativa non verrà corretta. E' quanto si legge nella nota diffusa dal Quirinale dopo gli incontri di Napolitano con i gruppi di Sel e Fdi.
"L'auspicio del presidente Napolitano - così nel comunicato - è che in materia di modifiche o innovazioni del sistema elettorale, si persegua in Parlamento la più larga condivisione. L'urgenza dell'iniziativa da lui presa ieri rispondeva a quanto affermato pubblicamente dalla tribuna del Congresso dell'ANCI a Firenze: cioè il timore di una sovrapposizione, sul delicato tema della legge elettorale, tra due istituzioni fondamentali, il Parlamento e la Corte Costituzionale".
"Il presidente della Repubblica - prosegue la nota - ha ritenuto e ritiene suo dovere adoperarsi per evitare che ciò avvenga, sollecitando in primo luogo le forze di maggioranza per la loro prevalente responsabilità, ma egualmente le minoranze, e dunque tutte le forze politiche, perché rapidamente, prima dell'udienza già fissata per il 3 dicembre dalla Corte Costituzionale, il Parlamento affermi il ruolo suo proprio intervenendo almeno a modificare la legge vigente nelle norme su cui la Consulta ha già espresso più di una volta serie riserve di costituzionalità".
GRILLO - "Il Movimento 5 Stelle, dopo il vergognoso ricevimento sulla legge elettorale che si e' svolto nelle stanze dorate del Quirinale, alla presenza delle forze di maggioranza al Senato e di ben 2 Ministri, oggi non andra' all'incontro con il Presidente della Repubblica, tardivamente richiesto a giochi ormai fatti". Lo annunciano in una nota Paola Taverna, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato e Alessio Villarosa, capogruppo del Movimen5o 5 Stelle alla Camera.
I capigruppo spiegano: "Non andremo perche' non siamo ne' in una Monarchia assoluta, ne' in una Repubblica Presidenziale. Secondo l'articolo 87 della Costituzione, il Presidente della Repubblica puo' inviare messaggi alle Camere, cioe' a tutte le forze politiche. Ricevere invece le forze di maggioranza su temi specifici e delicatissimi come la legge elettorale, magari dando indicazioni e suggerimenti nel chiuso delle stanze e poi, solo il giorno dopo, ricordarsi di ricevere i 'plebei' delle opposizioni, e' perlomeno fortemente irrituale".
"Non andremo - proseguono Taverna e Villarosa - perche' la legge elettorale e' questione che va discussa esclusivamente in Parlamento. Da tutte le forze politiche. Senza la prevaricazione delle maggioranze sulle minoranze. Con l'incontro di ieri Napolitano ha avallato la prevaricazione di chi e' maggioranza parlamentare sulle opposizioni. Un comportamento tipicamente autoritario. Lo ha fatto, per di piu', su una legge fondamentale dello Stato, sulla quale si basa tutto il funzionamento democratico delle Istituzioni della Repubblica".
Infine "non andremo perche' siamo una Repubblica parlamentare: Giorgio Napolitano deve essere garante della Costituzione Repubblicana e dell'equilibrio democratico. Deve quindi rispetto istituzionale a tutti. In primis, certamente, alla maggiore forza politica d'opposizione nonche' alla forza politica piu' votata alla Camera dei Deputati".