Calenda medita lo strappo per puntare al 15%. Gelmini: "Patti non rispettati"
Dopo l'accordo tra Letta e la Sinistra, il leader di Azione ha silenziato a sorpresa Twitter, parlerà in tv per chiarire le sue intenzioni
Letta fa l'accordo con la Sinistra, Calenda medita lo strappo per puntare al 15%
Un accordo a più punte, e più programmi, per battersi ad armi pari contro "le destre". In uno dei sabati più caldi dell'anno Enrico Letta vede prima i leader di Europa Verde e Sinistra italiana, poi Luigi Di Maio e Bruno Tabacci, di Impegno civico. L'esito è una alleanza elettorale, con il 20% dei collegi uninominali a disposizione del Pd assegnati a Ev-Si e con Impegno civico. Chiuso il quadro delle alleanze "rimbocchiamoci le maniche e andiamo in giro per il Paese a convincere gli italiani" tira le somme in serata il leader dem.
Un accordo che però mette in bilico la partecipazione di Carlo Calenda. Secondo Repubblica, il leader di Azione sta meditando lo strappo per correre da solo e puntare al 15%. "Calenda nel pomeriggio ha silenziato Twitter, il che ha fatto aumentare i sospetti. Non ha dichiarato nulla dopo la conferenza stampa di Enrico Letta con il verde Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana", scrive Repubblica. "Nessun incoraggiamento, ma nemmeno una critica. Il silenzio non si addice a Calenda, il che ha ingrossato la pasticceria di voci che si rincorrono sin dal mattino. «Calenda ci ha ripensato». «Calenda è pieno di dubbi». «Vuole correre in solitaria». «Lo dirà dall’Annunziata». Oggi infatti è ospite di Mezz’ora, su Rai3, e lì svelerà le sue intenzioni".
Sempre secondo Repubblica, una voce è che "Calenda potrebbe chiedere il 50 per cento a Letta. Rinegoziare. Al momento, per la precisione, il patto sui collegi è 59 per cento Pd, 24 Azione +Europa, 13 Rossoverdi, 4 Di Maio. Letta non potrà accettare la rinegoziazione". Secondo un retroscena de la Stampa, Calenda avrebbe confidato: “Gli impegni presi non erano questi la leadership doveva essere a due”.
Gelmini: "I patti vanno rispettati, con il nostro programma supereremo il 10%"
Sempre a La Stampa, Mariastella Gelmini dichiara: "Calenda ha posto un problema di coerenza.L’accordo sottoscritto da Azione e Più Europa con Letta indica una chiara visione programmatica: non poteva essere smentito da accordi separati, quando a siglarli è sempre Letta. Il Pd doveva fare chiarezza e assicurare il rispetto del patto sottoscritto con noi. L’alleanza si basa su due distinte aree: quella liberale, popolare e riformista rappresentata da Calenda e quella di sinistra, rappresentata da Letta".
E aggiunge Gelmini: “Agli elettori va detta la verità. Con il nostro programma supereremo il 10%. Ridurremo l’Irap, il cuneo fiscale e rilanceremo l’industria 4.0: così convinceremo i delusi da Forza Italia”.
Calenda: "Tra Biden e Reagan voterei Reagan"
Se dovessi scegliere tra Biden e Reagan? A oggi per come sta lavorando Biden, Reagan. Reagan ha vinto la guerra fredda, non è una roba da poco. Poi sulla politica finanziaria qualche dubbio l'avrei". Così il leader di Azione, Carlo Calenda, intervistato a Tg2Post dal direttore Gennaro Sangiuliano sui temi della politica estera e dell'economia.
Calenda ha criticato Biden soprattutto sul fronte della politica estera. In Afghanistan "Quella usa è stata ed è una amministrazione oggettivamente debole. Io sono un atlantista, abbiamo bisogno degli Stati uniti capaci di essere all'altezza del loro ruolo nel mondo e certe volte l'amministrazione Biden ha dimostrato di essere debole".
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