Letta, Monti e Berlusconi sotto inchiesta a Padova per istigazione al suicidio
PADOVA. Istigazione al suicidio dei politici verso gli imprenditori in crisi, la procura ha aperto un’inchiesta. Denunce arrivate al quarto piano del Palazzo di giustizia, sostanzialmente simili. Il fascicolo per ora è senza indagati, ma nei prossimi giorni il magistrato sentirà gli imprenditori per capire quali sarebbero, a loro modo di vedere, i comportamenti dei politici degli ultimi tre governi, quelli che si sono succeduti dall’inizio della crisi, che avrebbero indotto decine di piccoli imprenditori a togliersi la vita. Quali sono stati i comportamenti per i quali si sarebbero sentiti minacciati. Sotto accusa i governi Letta, Monti e Berlusconi.
«Governo e Parlamento non hanno messo in atto provvedimenti» recita l’esposto querela «anche in forma assistenziale, tali da impedire che si succedessero i suicidi a causa della perdita del posto di lavoro, a causa della crisi economica che ha colpito duramente i piccoli artigiani, commercianti agricoltori, colpa dell’esasperante pressione fiscale e di altro. Al contrario, invece di perseguire i gestori delle slot machine o quelli che continuano a detenere ricchezze finanziarie italiane all’estero per mancato pagamento di quanto dovuto all’erario, li hanno graziati e condonati e dulcis in fondo finanziato con i gettiti erariali banche private come Mps, ma risorse finanziarie e programmi per tutelare la vita dei cittadini italiani rimasti senza reddito,e nella indifferenza di chi doveva assisterli la scelta di suicidarsi.