La caduta dell’Imperatore Renzi ha attirato e condensato su di sé le attenzioni mediatiche nazionali ed internazionali ma non dimentichiamoci che Renzi ha gestito il suo potere grazie alle persone che stavano (e stanno) dietro di lui e che avevano fiutato per tempo il vento dell’effimero successo.
Uno di questi è Luciano Nobili che ha una carriera politica abbastanza complessa nonostante la (relativa) giovane età ma non ha mai ottenuto in tanti anni una sola carica istituzionale.
Inizia con Rutelli sindaco e fa parte della Margherita; successivamente lo segue -una prima volta- nel Pd per poi uscirne per l’avventura del Terzo Polo moderato e cioè Alleanza per l’Italia dove diviene responsabile del Centro per il Futuro Sostenibile.
Tuttavia Alleanza per l’Italia arranca e Nobili fiutata l’aria lascia bruscamente il movimento per tornare nel Pd dopo averne parlato molto criticamente e diviene un fan di Renzi creatura del resto di Francesco Rutelli che lo ha cresciuto a “pane e Clinton”.
Nobili è un renziano della “prima ora” come amavano (ora non si sa se ancora) definirsi coloro che avevano scelto il leader fiorentino per tempo e come tale ottiene una importante carica cittadina e cioè è il vicesegretario del partito ed in tale carica affronta, insieme al commissario Matteo Orfini le disastrose (per il Pd) elezioni del 2016.
In questa fase ama farsi ritrarre mentre gioca a bigliardino con i potenti amici di un tempo, appunto Orfini e Renzi alle varie feste dell’Unità; non è la Lamborghini di Renzi ma occorre accontentarsi.
Nobili è poi l’uomo di Giachetti e cioè del candidato Pd a sindaco a Roma sonoramente battuto e strapazzato brutalmente da Virginia Raggi.
Considerando che ogni volta che si è avvicinato troppo a un leader politico poi questo è sostanzialmente scomparso il gruppo dirigente del Pd guarda con terrore alle sue prossime mosse.