M5S, Venturino: "Contro di me la macchina del fango"
"A nessuno sfugge il rapporto di causa ed effetto tra le mie critiche alla linea politica del Movimento e l'immediata gogna mediatici scatenata nei miei confronti. Non immaginavo che il M5S utilizzasse la macchina del fango contro chi all'interno, e nel mio caso con una carica istituzionale, pone argomenti critici di natura politica". Lo afferma in un comunicato il vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana, Antonio Venturino, cacciato dal movimento 5 stelle e definito da Grillo "un pezzo di merda" con l'accusa di aver trattenuto per se' tutte le indennita' parlamentari.
"L'atteggiamento assunto nei miei confronti dimostra ampiamente che ho ragione riguardo l'assenza di dibattito politico all'interno del Movimento, che preferisce argomenti di contabilita' economica a quelli di natura politica che ho sollevato", dice Venturino, che sostiene ancora: "Il mio intento era quello di sollecitare una riflessione sulla strategia e le opportunita' politiche, e anche sapendo che per molti di loro e' una cosa difficile speravo che almeno si sforzassero". Quanto ai rimborsi "non ho nulla da temere e so di aver tenuto un comportamento virtuoso", rivendica Venturino, che nelle scorse settimane, dopo aver dichiarato di non possedere un'auto, era risultato pero' aver messo in nota spese la benzina. Come che sia, Venturino rivendica la sua correttezza e nel suo comunicato prosegue: "C'e' chi invece testardamente insiste su questo punto, e ribadisco probabilmente per incapacita' o mancanza di volonta' nel trattarne altri, tentando di costringere i parlamentari eletti nel Movimento, a Palermo come a Roma, a un comportamento autolesionista il cui risultato ultimo, una volta raggiunto, sarebbe quello di mettere la classe politica in condizione di non poter svolgere bene il proprio lavoro, che e' quello per cui la gente ci ha votato e che si aspetta da noi".
"Questa fissazione nel voler imporre misure draconiane e autolesioniste a chi - come me - ha le mani pulite e vuole continuare ad averle, e' di fatto l'unica proposta programmatica attiva del Movimento", asserisce il vicepresidente dell'Ars, che cosi' conclude: "Immaginare un popolo di ricchi deputati che si possono permettere di fare politica per hobby, rinunciando percio' alla necessaria tutela economica, fa stranamente il paio con l'inerzia colpevole di un Movimento che con la sua staticita' ha consentito a Berlusconi, espressione massima dell'opulenza e della ricchezza ostentata talvolta in modo volgare, di riprendersi la guida del Paese".