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Politica
"M5S? Sulla Cina ha anticipato tutti, ridisegnando equilibri ormai scoloriti"

L'intervista di Affaritaliani.it a Marco Giannini, fondatore del meet up di Camaiore e autore del libro "Il neoliberismo che sterminò la mia generazione"

A tre anni dal suo libro di economia al Parlamento e a due anni dalla fuoriuscita dal Movimento Marco Giannini cosa fa?

Insegno Scienze in Versilia ed a Castelnuovo, sto per prendere la mia terza specializzazione universitaria in Metodologie pedagogiche e per diletto collaboro come opinionista con Affaritaliani, il primo quotidiano online d’Italia.

Lei appoggiò Bertola alle comunali.

In politica c’è chi nasce stratega e chi nasce per stare nella mischia, mi piacciono troppo le missioni impossibili, l’agonismo e non resistetti. Sapevamo che al 99% il PD avrebbe vinto al primo turno e con una lista creata a 30 giorni dal voto fummo dei temerari. Una lista di centro sinistra che appoggiava Bertola, prendemmo una miseria ma lo rifarei.

Intanto il 5s a Camaiore pare essersi disperso.

Ho letto che a Camaiore il 5s non sarebbe molto organizzato. Io ricordo che per tenere unita la baracca e per mantenere parità coi MeetUp dei comuni limitrofi subivo pressioni e scorrettezze inenarrabili. Purtroppo chi rimase era sicuramente onesto ma l'onestà a volte non basta. Direi che servono... riflessi! 

Cioè?

Cioè cacciare i casinisti prima che si manifestino a costo di apparire arrogante alla popolazione. Come insegna il Macchiavelli e come facevo io. O così o il dirupo. Inoltre creare piani programmatici innovativi e non dar cenno, anche solo apparente, di un rompete le righe.

giannini1
 

Cosa ne pensa della vicenda Da Prato passato alla Lega portando con sé il posto da Consigliere?

Un bravo ragazzo, intelligente ed ambizioso, come è giusto che sia alla sua età, i MeetUp in questi casi non devono praticamente dileguarsi ma anzi triplicarsi. 

Cosa voterà alle europee?

Voterò M5s, mi piace come si sono mossi sul piano internazionale anticipando tutti sulla Cina e ridisegnando equilibri ormai scoloriti, adesso non uscirei.

E l’euro?

Chi ha letto il mio saggio sa che esiste una dead line legata all’industria oltre la quale non si può uscire senza un accordo con i partner europei e questa linea è stata superata. Non siamo più nel 2015.

E’ praticamente sparito dalla scena.

Dopo oltre due anni di silenzio credo mi possa permettere un’intervista in onore a quei 5 anni di impegno e fegato spappolato.

Rientrerà nel M5s?

Impossibile. Lo vietano le regole, mi sono candidato in una lista civica (anche se il MU non era ancora certificato quindi era come non esistesse) ed è giusto che questa regola ci sia.

Tornerà in politica?

Chi me lo fa fare? Amo il mio lavoro ma se un giorno cambiassi idea abbattetemi.

 

gianniniMarco Giannini
 

Marco Giannini

Versiliese nato il 18 giugno 1975 a Camaiore (LU) svolge la professione di insegnante di Geografia, Scienze della Terra, Scienze Naturali e Scienze Biologiche nelle scuole superiori della lucchesia.

Nell'anno 1999 pubblica una poesia "Serbia 1999" in cui si oppone al conflitto contro il paese slavo.

Specializzando in Metodologie didattiche, antropologiche e pedagogiche è  in possesso di due specializzazioni universitarie con lode in Gestione e valorizzazione della natura e delle sue risorse (Università di Pisa 2012) ed in Bioantropologia del Mediterraneo (Università di Firenze 2007).

E' stato relatore al convegno del 2007 sulle "Pandemie di ieri e di oggi" presso l'Università di Siena e nel 2014 presso l'Università della terza età di Camaiore in merito al ruolo della diplomazia internazionale per quanto riguarda i conflitti bellici (ruolo Onu e interventi NATO). 

Nel 2009 compone un'altra poesia riguardante la strage di Viareggio toccato da quell'evento drammatico.

Sempre nel 2009 arriva quello che considera il più grande onore della sua vita: la vedova Caponnetto lo ascolta intervenire presso le Scuderie Granducali di Seravezza (dove Giannini stava lavorando) e gli regala il libro che "Nonna Betta" aveva scritto riguardo il defunto marito giudice; nella dedica riconosce in Marco i 5 valori del marito: Amore, Volontà, Forza, Coraggio, Purezza.

Amante viscerale di Pietrasanta e della Versilia Storica in generale nel 2014 collabora con ANS Toscana (Associazione Nazionale Sociologi) con pubblicazioni di vario genere su "Società e Sociologia in Rete" e "Lucca News" pubblicando tra gli altri un articolo inerente il paesino di Farnocchia.

Nel 2015 esce il suo saggio di economia ed eurocritico "Il neoliberismo che sterminò la mia generazione" edito da Andromeda contenente anche autorevoli prefazioni tra cui quella di Anna Maria Variato docente di Economia presso l'Università di Bergamo, di Ignazio Corrao europarlamentare 5s, di Tiziana Ciprini e di Massimiliano Bernini (due deputati 5s), libro citato tra gli altri da Alberto Mingardi Direttore dell'Istituto Bruno Leoni in una sua recente opera (Giannini in merito a ciò ha affermato "mi hanno citato più i neoliberisti che i presunti keynesiani troppo intenti questi ultimi ad occupare spazi mediatici").

Nel 2016 Giannini presenta "Il neoliberismo che sterminò la mia generazione" presso la sala conferenze della Camera dei Deputati (Sala Tatarella), quello che considera il suo secondo più grande onore.

Dal 2012 ha svolto 5 anni di attività politica nel 5s (l'unica forza politica che ammette di aver davvero amato) fondando il MeetUp camaiorese, esce però dal Movimento nel 2017 contrariato per la scelta del Movimento di aderire ai liberal democratici di Guy Verhofstad (ALDE) forza euroentusiasta (adesione che poi non si concretizzò) in cui militava Mario Monti. 

Giannini è stato tra i primi, se non il primo in assoluto, a denunciare nel 2013 il legame non casuale tra la Banca privata multinazionale JP Morgan e lo stravolgimento nella componente economica della Costituzione (Fiscal Compact, Pareggio di bilancio) attuato proprio da Mario Monti, Silvio Berlusconi, Angelino Alfano, Pierferdinando Casini e Pierluigi Bersani, ed a riconsiderare i concetti di destra e sinistra come "cittadini contro lobbies" aggiungendo che "ognuno può chiamare destra o sinistra uno dei due blocchi secondo i propri gusti e tradizioni ma l'importante è comprendere che i cittadini sono tutti dalla stessa parte"..

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    marco gianninicamaiore





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