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Politica
Mattarella ha firmato il Decreto Sostegni
(fonte Lapresse)

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto legge Sostegni, varato venerdì dal Consiglio dei ministri.

Arriva il via libera agli aiuti: ristori per le imprese e gli autonomi, proroga della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti, rinvio delle scadenze fiscali e fondi per la sanità e il piano vaccinale. Dopo una serie di rinvii e un lungo braccio di ferro nella maggioranza sulla cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali, il governo ha varato il decreto Sostegni che ha in pancia i 32 miliardi di extra deficit già approvato e apre la strada a un nuovo intervento che sarà finanziato con un ulteriore richiesta di scostamento di bilancio ad aprile.   

Decreto Sostegni: le parole del premier Draghi

“E’ un’operazione da 32 miliardi che è ancora parziale e sarà corretta con un nuovo scostamento con il Def ad aprile. Questo intervento è un primo passo, ce ne sarà un secondo assolutamente necessario”, ha assicurato il premier Mario Draghi spiegando che l’entità del deficit aggiuntivo sarà definita in base all’evoluzione della pandemia. Raggiunto l’accordo sullo stralcio delle vecchie cartelle esattoriali, nodo sul quale si era incagliata la discussione e che ha fatto slittare la riunione del governo di oltre tre ore. Il Pd e soprattutto Leu si opponevano a un maxi condono ma Lega e Forza Italia hanno puntato i piedi. Matteo Salvini ha riunito i ministri e alcuni esperti economici leghisti al Mise da Giancarlo Giorgetti e ha insistito per allargare la platea dei beneficiari, incassando il sostegno di Forza Italia e di gran parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle.

Alla fine la mediazione è stata trovata e prevede lo stralcio delle vecchie cartelle esattoriali, quelle affidate dal 2000 al 31 dicembre 2010, fino a 5mila euro e con un tetto di reddito a 30mila euro. Successivamente, forse già nel percorso parlamentare del decreto, si potrebbe procedere per estendere l'arco temporale fino al 2015, come ipotizzato inizialmente. L'intesa prevede anche di avviare la riforma della riscossione.

 “Ci sono quasi 5 miliardi per salute e sicurezza. La posta principale è per l'acquisto di vaccini e farmaci, 2,8 miliardi e poi ci sono i fondi utilizzati per la logistica”, ha detto il ministro dell'Economia, Daniele Franco, sottolineando che il decreto prevede anche una spesa di "8 miliardi per il lavoro e il contrasto alla povertà". Proseguirà fino al 30 giugno il blocco dei licenziamenti per le imprese che dispongono della cassa integrazione ordinaria, mentre per le piccole imprese che non dispongono di strumenti ordinari il blocco licenziamenti sarà fino al 31 ottobre.

"Si prosegue fino ad autunno negli ambiti in cui questi strumenti non esistono anche in vista della riforma degli ammortizzatori sociali", ha affermato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Doppio binario anche per la proroga della cassa integrazione: per le aziende che hanno la cig ordinaria sarà estesa, con causale Covid e senza contributo addizionale, di 13 settimane utilizzabili entro la fine di giugno. Per le piccole e medie imprese e le imprese artigiane e quelle sprovviste di Cig le settimane di cassa integrazione in deroga Covid gratuita potranno essere utilizzare tra il 1 aprile e il 31 dicembre 2021.

Il decreto prevede inoltre la sospensione delle casuali per i contratti a termine contemplate dal decreto Dignità fino al 31 dicembre. Rifinanziato per un miliardo il reddito di cittadinanza mentre sarà rinnovato per tre mensilità (marzo, aprile e maggio) il reddito d'emergenza per le famiglie in difficoltà (per quelle in affitto si alza la soglia di reddito). Insorgono le categorie. Risorse insufficienti, il provvedimento rappresenta "solo un placebo che non cura la crisi": la dura presa di posizione di Confesercenti. Per il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, “va incrementata la quantità di risorse da destinare agli imprenditori, in particolare per i settori più colpiti, dalla moda al legno-arredo fino alla filiera del turismo".  

Bene per il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, "il prolungamento del blocco dei licenziamenti sino alla fine del mese di giugno" ma, incalza, "deve proseguire ancora, sapendo che solo a settembre, quando gli effetti del vaccino si dispiegheranno in tutta la loro efficacia, sarà possibile cominciare a intravedere una ripresa produttiva e occupazionale". Il sindacato si dice invece “totalmente in disaccordo con la scelta della rottamazione delle cartelle esattoriali”.

“E’ un condono, ma è un condono di multe di oltre 10 anni fa che abbiamo contenuto: 5 mila euro di importo corrispondono a 2.500 netti perché ci sono interessi e sanzioni. In più l'abbiamo contenuto all'interno di un tetto di reddito. Quindi questo azzeramento permette all'amministrazione di perseguire la lotta all'evasione più efficacemente ma è chiaro che lo Stato non ha funzionato perché ha permesso l'accumulo di milioni di cartelle”, ha spiegato Draghi, sottolineando che è necessaria “una piccola riforma della riscossione”.

Soddisfatta Leu che ha rivendicato il merito di aver respinto “condoni generalizzati”. Mentre Salvini ha rimarcato “l’accelerazione targata Lega: 16 milioni di vecchie cartelle esattoriali finalmente cancellate, con l'impegno di proseguire con una più ampia Pace Fiscale entro aprile”.  Sul fronte fiscale restano sospesi fino al 30 aprile i versamenti delle cartelle in pagamento e gli avvisi esecutivi. Prorogato di 12 mesi il termine per le notifiche e di 24 mesi quello della prescrizione. Ci sarà più tempo anche per saldare le rate della Rottamazione ter e del saldo e stralcio. Inoltre l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei cittadini la dichiarazione precompilata il 10 maggio, anziché il 30 aprile, con lo slittamento dei termini delle certificazioni uniche a fine marzo. Arriva anche la sanatoria per le partite Iva che hanno subito una perdita del 30% del fatturato 2020 rispetto al 2019.   

Pilastro del provvedimento la nuova macchina dei ristori che dice addio ai codi Ateco. In campo 11 miliardi di euro per risarcire circa tre milioni di partite Iva, tra imprese e professionisti, con fatturato fino a 10 milioni di euro che abbiano registrato perdite di almeno il 30% nell'ammontare medio mensile del fatturato 2020 rispetto a quello del 2019. Previste cinque fasce con percentuali che vanno dal 60 al 20%, in base alla dimensione dei ricavi 2019, sulle quali commisurare il contributo: 60% per le imprese fino a 100mila euro, 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e 1 milione, 30% tra 1 e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. L'indennizzo sarà concesso con bonifico o sotto forma di credito d'imposta e andrà da un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche (2.000 euro per gli altri soggetti) a un massimo di 150.000. In media si tratterà di 3.700 euro.   

Ammontano a 1,7 miliardi le risorse per il settore del turismo, uno dei più duramente colpiti dalla pandemia. Il decreto stanzia 700 milioni per la montagna (impianti risalita, maestri sci, attività commerciali, baite, affitti sci), 900 milioni per i lavoratori stagionali, gli autonomi del turismo e i termali e 100 milioni per le fiere. Al settore viene destinata inoltre una parte del maxi fondo da 200 milioni per le imprese del wedding e della ristorazione nei centri storici, oltre a una parte dei 10 miliardi del fondo perduto. Per la sanità saranno stanziati circa 5 miliardi e arriva il via libera alla somministrazione dei vaccini in farmacia.

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