Niente approvazione per il reato di negazionismo
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alta la sede deliberante della commissione Giustizia per approvare il ddl sul negazionismo. 5 senatori, viene riferito, hanno apposto la loro firma alla richiesta di passare all'esame in sede referente ed il presidente Francesco Nitto Palma
, prendendone atto, come viene spiegato, ha trasmesso il ddl di nuovo alla presidenza del Senato. A firmare la richiesta Maurizio Buccarella, Mario Giarrusso, la capogruppo Paola Taverna in sostituzione del senatore Airola ed Enrico Cappelletti del Movimento 5 Stelle. Con loro il senatore Psi Enrico Buemi.
Il ddl sul negazionismo "come minimo merita il dibattito in Aula. Non ho mai visto in vent'anni di esperienza parlamentare una roba cosi'". Lo dichiara il senatore Carlo Giovanardi nella pausa dei lavori della commissione Giustizia del Senato. "Ieri abbiamo approvato un provvedimento importantissimo e abbiamo dato mandato al relatore. Un testo che presenta dei contrasti - prosegue il senatore Pdl nello spiegare il suo punto di vista - perche' per esempio non si parla di olocausto ma di migliaia di casi di crimini su cui si impedira' la ricerca storica". Poi si chiede se sia possibile "che i grandi giornali, gli storici, non possano dire la loro su un testo licenziato ieri sera".
"Il M5S mostra, ancora una volta, la sua anima razzista e xenofoba. Si oppone con motivazioni bizantine, utili a coprire una deriva sempre piu' evidente, all'introduzione del reato di negazionismo. Esso rappresenterebbe un importante segnale per la cultura democratica del nostro Paese". Lo afferma Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd, che prosegue: "La norma non lede il diritto di espressione sancito dall'art. 21 della Carta in quanto punisce condotte che violano diritti e liberta' fondamentali riconducibili, per altro, ad azioni pericolose per la conservazione dei medesimi".