Palazzi & potere
Benetton cambia strada: meno caselli, più aerei

Benetton cambia strada: meno caselli, più aerei. affaritaliani rumors: probabile soluzione interna per il vertice di aeroporti di roma....
Proseguono a ritmo serrato le grandi manovre in casa Benetton, anche se la strategia complessiva non è ancora pienamente decifrabile. L' unica cosa certa, per ora, è che diverse controllate del gruppo che fa capo alla super holding Edizione sono a caccia di acquirenti.
L' ultima notizia che circola con insistenza da qualche giorno punta dritta su Autostrade per l' Italia, con Atlantia intenzionata ad aprire il capitale della società (controllata al 100%) per bilanciare i 3mila chilometri di vie a pedaggio nella Penisola (sui 5mila totali) con una crescita all' estero. Crescita che potrebbe avvenire anche su altre direttive, visto che Atlantia non sembra più così ansiosa di cedere una quota di Aeroporti di Roma, dopo la rottura delle trattative con il fondo sovrano di Abu Dhabi, Adia, avvenuta lo scorso novembre.
Bocche cucite, ovviamente, sulle indiscrezioni che parlano di un possibile asse tra Atlantia e il colosso delle infrastrutture francese Vinci. Ipotesi che sembrerebbe, però, frenata dalla sproporzione dimensionale dei due gruppi, che vedrebbe l' Italia in posizione subalterna.
Resta da capire se le operazioni messe in cantiere da Atlantia siano legate ad un progetto, o ad un destino, comune dell' intero gruppo. Il patriarca Luciano Benetton aveva annunciato più di dieci anni fa che il futuro dell' azienda avrebbe visto un passo indietro della famiglia e un' avanzata dei manager. Ma il taglio con la tradizione sembra ormai arrivato all' atto finale se è vero, come molti sostengono, che in vendita ci sia anche Benetton Group. Ridotta a due marchi (United Colors e Sisley) e schiacciata dalla concorrenza internazionale, la storica azienda di Ponzano Veneto ha affidato il suo rilancio all' ex manager di Boston Consulting, Marco Airoldi, che parla di «fase di stabilizzazione».
La versione ufficiale, scrive sandro iacometti su libero, è che si cerca un partner per aggredire con decisione i mercati esteri.
Quella sussurrata è che la seconda generazione dei Benetton si è dimostrata poco attrezzata a proseguire con lo stesso passo dei fondatori.
