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Politica
"Piano segreto? Letto sui giornali. Il governo doveva informare il Copasir"
(fonte Lapresse)

Che idea si è fatto sul piano 'segreto' anti-coronavirus del ministero della Salute?
“Sul merito non posso dare giudizi specifici non avendolo ancora letto e comunque in ogni caso dovrei rispettare i vincoli di segretezza che il mandato al Copasir mi impone. Sulla sua applicazione è facile desumere, ma questa è una mia personale considerazione, come malgrado il “piano secreto” il governo abbia agito in modo contraddittorio e confuso, almeno nella decisiva fase iniziale durata qualche settimana".

Chi verrà chiamato in audizione al Copasir e quando? Pensate di sentire anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte?
"Il Copasir ha deciso per ora di convocare i ministri Speranza e Pisano  sulla vicenda della App Immuni, sarà quella eventualmente la sede per approfondire con il ministro della Sanità anche quanto possa emergere dal piano segretato di cui, ripeto, abbiamo appreso l’esistenza dai giornali. Aspettiamo che ci venga trasmessa la relativa documentazione, che abbiamo sollecitato, per poi prendere, eventualmente, altre decisioni. Tengo a rilevare come anche in questo caso il Copasir stia dimostrando di agire come organo istituzionale al di sopra delle parti politiche, come dimostra il fatto che le nostre decisioni sono sempre prese all’unanimità, in ogni passaggio”.

Al piano del ministero della Salute avrebbe partecipato anche un dirigente della Regione Lombardia ma il presidente Attilio Fontana ha dichiarato che non ne sapeva nulla. Secondo lei che cosa è successo? Le Regioni e anche le forze di opposizione e quindi il Parlamento avrebbero dovuto sapere del piano?
“Da quel che abbiamo letto sui giornali, potremmo desumere che avrebbe dovuto saperlo proprio il Copasir che agisce in nome e su delega del Parlamento proprio a tutela della sicurezza nazionale con il vincolo della segretezza. È infatti l’unico Comitato permanente che ha questo vincolo costitutivo e che è formato in modo paritetico da maggioranza e opposizione e alla cui presidenza per legge deve essere designato un membro della opposizione. Abbiano letto dichiarazioni di un direttore del Ministero sella Salute secondo cui il piano sarebbe stato segretato perché gli scenari erano così gravi che avrebbero ingenerato il panico e messo quindi a serio rischio la Sicurezza nazionale. Se così fosse, sarebbe stato doveroso comunicarlo, appunto sotto il vincolo della segretezza, al Comitato che è stato appunto creato dal legislatore a tale fine. Aspettiamo di conoscerne i contenuti, però, per esprimerci in modo compiuto è pertinente”.

Secondo lei il governo avrebbe dovuto informare subito i cittadini nonostante il rischio panico?
“No, ma avrebbe dovuto informare appunto tutti gli organi competenti, a cominciare dal Copasir e dal Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. Ma per dare un giudizio su quali sarebbero state le corrette procedure dobbiamo, lo ripeto, prima conoscerne i contenuti. Per questo ne abbiamo chiesto la acquisizione. Non possiamo basarci solo sulle dichiarazioni di un direttore, peraltro anomale per il contesto in cui si sono svolte”.

Come andrebbe gestita la Fase 2 dal punto di vista della sicurezza pubblica e della garanzia dei diritti dei cittadini?
“Seguendo le corrette procedure parlamentari, con grande scrupolo ed evitando ogni forzatura. Vorrei solo ricordare che persino nella democrazie presidenziali, laddove grandi poteri sono in carico al presidente della Repubblica eletto direttamente dal popolo, le principali decisioni sono state prese coinvolgendo appieno le opposizioni nel luogo dove si esercita la democrazia, cioè in Parlamento. Negli Stati Uniti di Trump, che qualcuno dipinge come un autocrate, le misure straordinarie per fronteggiare le conseguenze economiche del coronavirus sono state assunte, dopo un serrato confronto nel merito, con i rappresentanti del Partito Democratico e poi votate praticamente alla unanimità dal Congresso. Posso aggiungere: il nostro governo ha ritenuto necessario istituire  decine di Comitati e task force (credo che i suoi componenti ormai superino il numero di 500), quando esiste un organo costituzionale che poteva e doveva assolvere a questi compiti consultivi, cioè il CNEL, la cosiddetta terza Camera, che ha nella sua composizione proprio le competenze specifiche. Non mi risulta che sia stato attivato”.

E' giusto che la App Immuni sia volontaria o dovrebbe essere obbligatoria? Come conciliare la privacy e la riservatezza dei dati personali con la tutela della salute di tutti?
“Anche in questo caso mi consenta di non anticipare nulla sul merito. Aspettiamo di ricevere la necessaria documentazione e di ascoltare i ministri competenti, che peraltro hanno indicato la App Immuni, e poi, se avremo qualcosa da dire o indicazioni da dare, lo faremo, come è nostra prassi, insieme e con gli strumenti che la legge ci conferisce. Proprio su questa tematica, peraltro, il Comitato si era già espresso nel dicembre scorso, in modo generale ma con una indicazione chiara ed univoca, con la relazione sulla indagine conoscitiva su 5G e telecomunicazioni predisposta per il Parlamento e quindi per il governo, dopo un anno di indagini. Se avremo qualcosa da aggiungere nel caso specifico penso che lo faremo con le stesse modalità e sono certo sempre alla unanimità”.

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