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Quirinale, Casini sempre più probabile. Nessuno vince, nessuno perde...
Pier Ferdinando Casini

Quirinale, Casini? Salvini incerto, M5S diviso


La notizia di oggi è che il Centrodestra, dopo una lunga riunione iniziata prima delle 9 di mattina, apre a "un nome di alto valore istituzionale per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni". Accantonate quindi le candidature di parte, sia quelle della rosa dell'altro giorno (Claudio Nordio, Letizia Moratti e Marcello Pera) sia quella "coperta" della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Non solo, nella quarta votazione il Centrodestra si astiene, che è diverso da votare scheda bianca. Un modo per evitare un altro boom di schede per Guido Crosetto, segno secondo alcune ricostruzioni di un mal di pancia dei parlamentari della coalizione in particolare nei confronti di Matteo Salvini.

La soluzione a questo punto sembra davvero vicina, probabilmente già nella giornata di domani dovremmo conoscere il nome del nuovo Capo dello Stato. Nonostante il lavoro di Luigi Di Maio nei 5 Stelle e di Giancarlo Giorgetti nella Lega per rilanciare la candidatura di Mario Draghi, l'ipotesi del trasloco del premier da Palazzo Chigi al Quirinale resta molto lontana. Salvini prima del vertice di Centrodestra ha continuato a ribadire che "il lavoro di Draghi è prezioso a Palazzo Chigi" e anche da Forza Italia continuano a ribadire che l'ex presidente della Bce deve restare premier.

Fonti di diversi partiti della maggioranza escludono il nome di Elisabetta Belloni, diplomatica che ha lavorato a lungo alla Farnesina e oggi direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. "Non è mai stata in Parlamento, la ritengo un'ipotesi che va bene sui giornali ma praticamente impossibile", spiega un deputato Dem di lungo corso. D'accordo con questa analisi anche fonti del Centrodestra di governo.

Resta sullo sfondo il bis di Mattarella, che piace soprattutto a una parte del Movimento 5 Stelle, anche se il Presidente uscente ha continuato a escludere categoricamente questa possibilità (che non trova il sostegno del Centrodestra). Quanto all'ipotesi Sabino Cassese Il Foglio insiste sull'incontro tra il giurista e il segretario del Carroccio, ma la sua candidatura non sembra al momento sul tavolo, anche per la forte opposizione del M5S.

Detto ciò, al momento, l'ipotesi più probabile sembra quella del senatore Pierferdinando Casini. Salvini ha continuato a rispondere che "è stato eletto con il Pd", ma ha anche definito il nome dell'ex presidente della Camera "interessante". E, soprattutto, fonti qualificate della Lega spiegano che "anche se non piace, potrebbe essere il punto di caduta". Il problema per Salvini, semmai, è che Forza Italia-Udc spingono per Casini, ma Giorgia Meloni ha affermato che non lo voterà mai. E quindi il leader del Carroccio teme di ridare fiato all'opposizione di Fratelli d'Italia. Secondo quanto scrive l'agenzia LaPresse, il leader della Lega, nel corso del vertice di Centrodestra di questa mattina avrebbe comunicato agli alleati il suo 'no' alla possibile candidatura di Casini al Quirinale (da verificare se sia solo un posizionamento).

I renziani sono ormai in campo in modo deciso: "Draghi deve rimanere, punto. Sta facendo un lavoro prezioso e l'Italia ha bisogno di lui. E' insostituibile, non abbiamo uno bravo come Draghi che abbiamo lasciato nel cassetto, capace di andare a Palazzo Chigi e fare le cose come lui. Questo non vuol dire che Draghi non abbia l'autorità per svolgere altri ruoli nel nostro paese", sottolinea il vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato. "Casini? Ha tutte le caratteristiche per assolvere ruoli istituzionali importanti. Lo ha già fatto nel passato, ha competenze internazionali. E' una figura che sta sul tavolo non a caso, anche la rosa dei candidati del centrodestra era piena di personalità autorevoli".

Casini, spiegano fonti azzurre, avrebbe ottenuto il via libera di Silvio Berlusconi, nella telefonata di ieri sera tra il presidente di Forza Italia e Antonio Tajani. Pieno sostegno anche da parte dell'Udc guidato da Lorenzo Cesa e che in Parlamento fa gruppo con Fi. Nel Movimento 5 Stelle l'ex esponente democristiano non suscita entusiasmo, soprattutto dalle parti di Di Maio e Fico, ma andrebbe bene a Giuseppe Conte. Nel Pd Casini non piace alla sinistra del ministro Orlando, ma è sostenuto da Franceschini, oltre che dalla destra Dem rappresentata da Andrea Marcucci. Eloquenti le parole di ieri sera di Enrico Letta, il segretario del Pd ha affermato che serve "una soluzione che metta tutti d'accordo senza che nessuno vinca". Casini, eletto in passato con il Centrodestra e poi con il Centrosinistra, sembra proprio la figura per uscire dall'impasse. Paolo Romani, Coraggio Italia: "Il gioco ora è tra Casini e Draghi".

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