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Politica
Quirinale, Prodi: “Mattarella è un siciliano silenzioso. Non cambia parere”

Quirinale: Prodi, se leggo parole Mattarella non vedo bis

"Mattarella e' stato ed e' un grande presidente della Repubblica. Ma se leggo quello che Mattarella ha detto credo che sara' difficile" un suo bis al Quirinale. Lo ha detto Romano Prodi alla presentazione del libro con il segretario Pd Enrico Letta. "I siciliani silenziosi non cambiano idea", ha aggiunto Prodi.

Quirinale, Prodi: “Mattarella è un siciliano silenzioso. Non cambia parere”

“In caso di emergenza tutto è possibile per carità, ma io penso che i siciliani silenziosi non cambino mai parere. Mattarella è un siciliano silenzioso”. Così l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi all’incontro alla Feltrinelli di Galleria Alberto Sordi a Roma per la presentazione suo libro “Strana vita, la mia”.
 


Prodi: “Governo Draghi deve entrare nei luoghi dove prendono decisioni grandi imprese”

“Il governo di Draghi ha riacquistato un’immagine internazionale forte ma dispone di un Paese in cui nessuno siede nei luoghi dove vengono prese le decisioni economiche. Dobbiamo tornare lì” così l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi all’incontro alla Feltrinelli di Galleria Alberto Sordi a Roma per la presentazione suo libro “Strana vita, la mia”.
 


Prodi e Letta, lungo abbraccio alla presentazione del libro del professore

Il lungo abbraccio tra Prodi e Letta alla presentazione del libro del professore Le immagini del lungo abbraccio tra Romano Prodi ed Enrico Letta all’incontro alla Feltrinelli di Galleria Alberto Sordi a Roma per la presentazione del libro di Prodi “Strana vita, la mia”.
 


“Strana vita, la mia”, Prodi presenta il suo libro assieme a Enrico Letta. Le immagini

Le immagini della presentazione del libro di Romano Prodi “Strana vita, la mia” alla libreria Feltrinelli di Roma in Galleria Alberto Sordi. Presente anche il segretario del Pd Enrico Letta. 

Governo: Letta, punti riferimento Salvini incompatibili

"Tatticamente Salvini ha un punto di riferimento, non farsi scavalcare a destra da Meloni. Questo e' in contraddizione con lo stare al governo". Lo ha detto il segretario Pd Enrico Letta partecipando alla presentazione del libro di Romano Prodi. 

M5s: Prodi, Conte dovrebbe continuare a fare Conte

"Conte dovrebbe continuare a fare conte. E' un esperto di arbitrati e in politica questo non e' poco". lo ha detto Romano Prodi a Di martedi', su La7. Quirinale, Prodi: non so chi sarà capo dello Stato, non io

Quirinale, Prodi: non so chi sarà capo dello Stato, non io. A me piaceva stare a Palazzo Chigi

Il prossimo presidente della Repubblica? "Non lo so, io no. Lo ripeto ogni volta e quando lo ripeto dicono che lo faccio perché ho il vezzo di farlo. Io quando ho fatto la battaglia politica sono sempre stato un uomo con idee forti e di parte, a me piaceva stare a Palazzo Chigi", ha spiegato Romano Prodi, a Di Martedì su La7. Giovanni Floris ha poi chiesto: "E se si mettono d'accordo e la votano?". Ll'ex premier risponde: "Non si son già messi d'accordo una volta...".

Quirinale: Prodi, Renzi da Berlusconi? Si parla con tutti

Renzi da Berlusconi per parlare del Quirinale? "Non ne so nulla". Sarebbe una sorpresa? "Li' gia' fatto. Anche nel mio libro lo dico chiaramente che bisogna parlare con tutti. Lo motto del libro e' 'a parlare con san francesco son buoni tutti, a parlare con il lupo che e' il porblema', no?". Lo ha detto Romano Prodi a Di Martedi', su La7

Centrosinistra: Prodi, M5s riformista? Ora e' forza di governo

Il M5s e' riformista? "Quando il M5s e' entrato in Parlamento era in cerca di identita'. Quando e' uscito Di battista ho pensato: ecco , ora puo' stare al governo. Ed e' quello che sta facendo". Lo ha detto Romano Prodi a Di martedi', su La7. A chi gli chiede se M5s sia di sinistra, Prodi risponde: "Quando uno diventa governativo, e' facile che si impadronisca di battaglie popolari e si possa avvicinare al riformismo. Se questa tra Pd e M5s "e' una alleanza organica o no dipende da tanti fattori. Diciamo che siamo in un periodo di prova".

Pd: Prodi 'passa testimone', Letta e' federatore

Il lungo abbraccio nella galleria Alberto Sordi, piu' che sugellare una pace, rinnova l'amicizia fra Enrico Letta e Romano Prodi. Un rapporto che era sembrato scricchiolare dopo le parole di Prodi che aveva richiamato la necessita' di arricchire il programma del Pd oltre i temi dei diritti civili. A sentirselo riordare il Professore sorride sardonico: "E' divertente come vanno le notizie. I titoli dicevano 'Prodi baccheta Letta' ma nei pastoni non c'era traccia dei contenuti". Letta conferma che, anche in occasione della sua scelta di tornare in campo per il Pd, ha fatto uno squillo al Professore: "Come in tutti i passaggi chiave della mia vita ci sono poche persone a cui ho chiesto consiglio. Romano Prodi e' una di queste", dice il segretario dem. Piu' che una pace, la presentazione del nuovo libro di Romano Prodi e' sembrata un passaggio di testimone da federatore a federatore. Una parola che e' ricorsa a piu' riprese sulle labbra dei due ex premier.

Federatore e' stato Romano Prodi, riconosce Letta, con l'Ulivo e i comitati che nascevano spontaneamente in tutta Italia mettendo insieme esperienze e capacita' diverse attorno a un unico obiettivo. Qualcosa che ricorda molto da vicino le Agora' dmeocratiche a cui lavora da mesi il Partito Democratico e su cui il segretario dem punta per rilanciare un centrosinistra unito. Federatore, dicono quasi all'unisono Prodi e Letta, fu anche l'avversario per antonomasia, Silvio Berlusconi, su cui Prodi non cambia idea dal punto di vitsa politico, ma a cui concede solidarieta' per quello che riguarda la perizia psichiatrica a cui i magistrati vorrebbero sottoporlo.

Indubbio che politicamente sia stato Silvio Berlusconi a federare il centrodestra arrivando cosi' a vincere a piu' riprese. Ed e' ugualmente indubbio che a sconfiggere per due volte Berlusconi alle urne sia stato, unico fino ad ora, proprio Prodi. Un altro federatore. E di qui in avanti? Per il Professore non c'e' dubbio che il testimone debba passare ad Enrico Letta. "E' il suo ruolo che sta ricoprendo ed e' il suo ruolo obbligato. Io ho interpretato cosi' il discorso delle Agora'. Tu fai il generatore se rompi il gioco di tre-quattro persone e cominci a raccogliere. E questo sta facendo. Il problema e' che e' un lavoro di una lunghezza e di una fatica tali, che ragazzi...". Le chance di vincere ci sono, gli avversari non vanno sottovalutati, ma sono molto diversi dal centrodestra di Berlusconi.

Addirittura, per Letta, di centrodestra non si puo' nemmeno parlare perche' al suo interno non c'e' piu' nessuno con la capacita' di mettere insieme sensibilita' politiche diverse e tenersi ancorato all'Unione Europea. "Il centrodestra non esiste senza un federatore. Il centrodestra di ieri aveva in Berlusconi un federatore che i due leader di oggi non sanno essere", sottolinea il leader dem: "Il centrodestra di Berlusconi non ha nulla a che fare con quello Salvinian-Meloniano", ha aggiunto: "Manca in Meloni e Salvini l'ancoraggio europeo". Un ancoraggio che invece e' forte per il Pd almeno quanto quello al governo Draghi: "Il Pd sta nel governo senza 'pero'' alcuni", come rimarca Letta: "Tatticamente Salvini ha un punto di riferimento, non farsi scavalcare a destra da Meloni. Questo e' in contraddizione con lo stare al governo".

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