Renzi scorazza, Cuperlo in cul de sac
di Fabio Massa
Matteo Renzi scorazza, mentre Gianni Cuperlo è costretto a una battaglia di retroguardia. Gli ultimi giorni delle Primarie si consumano così, in un cul de sac che ben poco profuma di politica e tanto di tattica day-by-day. Il sindaco di Firenze, come al solito, ha visto subito lungo e ha iniziato un tira e molla sul governo polemizzando con Angelino Alfano. Solleticando anche quegli iscritti che ai congressi locali non lo hanno votato a percentuali bulgare, come forse si sarebbe aspettato, toccando le corde dell'orgoglio Pd, che al governo c'è con una larghissima maggioranza in Parlamento. Una maggioranza, sia detto per inciso, che Letta ha grazie al main sponsor di Cuperlo, Pierluigi Bersani. In pratica, Renzi attacca Alfano con le truppe di Bersani che invece dovrebbero essere di Cuperlo. Il quale, mentre il primo cittadino furoreggia, sta là, bloccato, a difendere "il bidone", appiattito su un governo trasformatosi improvvisamente nella "ditta" bersaniana. Renzi, intanto, se la gioca tutta e se la gioca pure bene. In Lombardia ma non solo, secondo rumors di Affaritaliani.it, pare abbia fatto saltare dalle liste per la convenzione nazionale una serie di renziani della prima e della seconda ora per metterci dentro politici di altre estrazioni (eh sì, anche quelli, gli "odiati" dalemiani, seppur di terze e quarte linee...) Insomma, Renzi attacca il governo, conquista le prime pagine e intanto fa accordi. Eppure, tra i candidati alla segreteria, non è il più movimentista. Quel primato è di Pippo Civati, l'ex consigliere regionale lombardo. Lui attacca tutti, e occupa uno spazio a sinistra schiacciando ulteriormente l'immobile Cuperlo. Tanto non ha nulla da perdere. E tantissimo da guadagnare, politicamente parlando.
@FabioAMassa