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Politica

Il "Porcellum" - non lo si ripeterà mai abbastanza - non è affatto la porcata legislativa che molti si compiacciono di biasimare. Innanzi tutto perché nessuna legge elettorale è perfetta e nessuna può fare tutti contenti. Poi perché, se veramente avesse avuto un solo difetto gravissimo, i partiti si sarebbero accordati per eliminarlo. Se invece la legge è rimasta in vigore, malgrado i pretesi sforzi di tutti per cambiarla, è segno che le altre proposte sono apparse ancora peggiori.

In realtà, questa legge ha un gravissimo difetto non dovuto a chi l'ha concepita. Assegnando il 55% dei seggi al partito o alla coalizione che avesse avuto più voti, si voleva infatti fornire al vincitore una confortevole maggioranza. Purtroppo il Presidente della Repubblica Ciampi - non sappiamo se in odio a Berlusconi o per sincero ossequio alla Costituzione - rimandò indietro la legge facendo osservare che l'art.57 prescrive: "Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero". E infatti da allora il premio di maggioranza è assegnato per la Camera su base nazionale, per il Senato su base regionale: chi ottiene più voti in Lombardia ottiene il 55% dei senatori lombardi, mentre chi ottiene più voti in Toscana ottiene il 55% dei senatori toscani.

È questo il vero inghippo della legge: il fatto che - come avvenne per Prodi nel 2006 - una coalizione può ben avere il 55% dei seggi alla Camera ed essere appesa a un solo voto in Senato. Se Ciampi non avesse obiettato, se tutti avessero chiuso un occhio o avessero modificato la Costituzione, oggi avremmo una perfetta governabilità.

Un secondo difetto è quello per cui, pur di arrivare primi, si ricorre a coalizioni che poi, una volta vinte le elezioni, possono rivelarsi disgregate e conflittuali. Fino a far cadere il governo. Ma al "Porcellum" si rimprovera soprattutto l'enorme premio di maggioranza. Il 55% dei seggi a un partito (o coalizione) che ha ottenuto, poniamo, il 30% dei voti, sembra a tutti un'assurdità.

E tuttavia questo sistema avrebbe i suoi vantaggi: e lo dice uno che prevede la vittoria di un centrosinistra per il quale non voterà. Se, col "Porcellum" originale, il Pd ottenesse in febbraio il 55% dei seggi alla Camera e al Senato, avremmo finalmente un partito il quale può effettivamente governare ed effettivamente realizzare le riforme necessarie. Avendo la piena responsabilità dei risultati. Mentre il povero Prodi doveva trattenersi anche dallo starnutire, per paura che la coalizione si sfasciasse. Che azione di governo avrebbe potuto svolgere? Fu un miracolo se riuscì a galleggiare per due anni. Perfino il Berlusconi del 2008, quello con la più grande maggioranza parlamentare dell'era repubblicana, non è riuscito a far molto, a causa dei veti all'interno della coalizione e del sabotaggio di Fini.

Un porcellum ancor più suino di quello attuale, col 55% su base nazionale per ambedue le Camere, avrebbe il vantaggio di mettere finalmente un partito dinanzi alle sue responsabilità. Nessuna scusa: né insufficienti seggi, né contrasti all'interno della coalizione, solo la presenza o l'assenza di una vera volontà politica.

Fra l'altro, una maggioranza composita è anche un alibi per tutti. Se Berlusconi voleva riformare la giustizia, e Fini si è messo di traverso, il primo potrà sempre dire che quella riforma non l'ha fatta perché Fini non gliel'ha permessa, e il secondo potrà sempre dire che non gliel'ha lasciata passare perché era cattiva. Mentre la sua era buona ma non è stata permessa da Berlusconi. Scaricabarile.

La nostra Costituzione, spaventata dal fascismo, ha voluto un Parlamento forte e un esecutivo debole. Ma non si può, pur di combattere una dittatura defunta, non avere un governo. Ecco perché qui si vagheggia un superporcellum. Esso avvantaggerebbe un solo partito il quale però, nei secoli dei secoli, diverrebbe responsabile, senza scuse possibili, della propria azione.

La maggioranza - nessuno lo nega - potrebbe anche governare male. Ma alle successive elezioni lo stesso sistema premierebbe il partito d'opposizione e ci sarebbe modo di correggere gli errori. È meglio essere costretti a ciò che assistere a questa inguaribile tetraplegia dell'Italia.

Gianni Pardo, giannipardo.libero.it
 

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