Silenzi e "veltronate"
di Pietro Mancini
Nella pagina, che sabato il "Corriere della sera"- il quotidiano ha rispolverato anche Mastella !- ha dedicato a Epifani, il segretario del Pd ha detto di apprezzare Renzi, ma anche Letta, Fitto ma anche Alfano. L'intervistato, in ginocchio, da Cazzullo, era Guglielmo, o Walter Veltroni? Sugli anni passati nel Psi, il segretario Pd ha glissato sui ruoli di secondo piano, riservatigli da De Martino e poi da Craxi.
Quanto a Bettino, ha ricordato che, da giovane, "affondò le radici nella sinistra" molto di più di Renzi. Neppure una domanda, nè una risposta, sulle degenerazioni del craxismo, sulle tangenti, sulla triste fine del capo, ad Hammamet, e del centenario partito socialista.
Infine, l'ex segretario della Cgil si è limitato a trovare "divertente" che il suo ex compagno socialista, corrente de Michelis, Brunetta, oggi Pdl, gli rimproveri l'oro di Mosca al Pci. Risposta evasiva sul fatto, storico, che i capi comunisti e post-Pci furono "salvati" dall'amnistia, che coprì i reati, commessi prima del 1989.
Il premier post-DC, Enrico Letta, da parte sua, si è dimostrato risoluto e coraggioso, nel proporre l'abrogazione di una legge, quella sull'immigrazione, firmata da 2 statisti giovani, forti, in ascesa e molto influenti, nei partiti, nel Parlamento e nel Paese: l'ex deputato, Gianfranco Fini, e l'ex leader della Lega Nord, il senatùr Umberto Bossi, dagli attributi sempre duri, anzi d'acciaio....
E, intanto, Renzi ha ripreso il viaggio per conquistare lo scettro, che solo 1 anno fa gli venne strappato da Bersani. Tanti "virgulti" sono saliti sul treno di Matteo, che ne ha affidato la guida a un ex ministro "portafortuna", Claudio Burlando. Ci sono l'ex fedelissimo di D'Alema, Latorre, l'ex ministro rutelliano, Gentiloni, e il compagno emiliano Bonaccini, che qualche mese fa era convinto che l'Hollande italiano fosse il suo corregionale Pigi. Sono, costoro, i personaggi giusti, per attuare la "rivoluzione radicale", promessa dal Sindaco di Firenze, che è sostenuto da noti rivoluzionari, come Elio Belcastro, ex sottosegretario del governo Berlusconi, e da Sofia Ventura, politologa vicina, non un secolo fa, a Fini ?
Renzi dovrà mettercela tutta per evitare che il conformismo, i tanti salti della quaglia, il gattopardismo frenino la ascesa di chi, 12 mesi fa, era un outsider e oggi, nel Pd e fuori, è trattato da eroe. Da grande, vuol fare il segretario e restare Sindaco di Firenze. Ci riuscirà, nonostante l'opposizione del settore del partito, legato alla storia e alle tradizioni del vecchio Pci.
Ma, per mantenere, da adulto, ciò che il bimbo ha promesso, dovrà riuscire a sfrattare da Palazzo Chigi il moderato ed ex dc Letta. E quella sarà, per Renzi, la vera, molto impegnativa, sfida
P.S. Non mi associo alle critiche, rivolte a Renzi, per non aver parlato dei problemi del Sud. Prima di Matteo, tanti ne han parlato, forse troppo. Ma poi, in concreto, hanno fatto poco o nulla.