
La tesi che fu un missile ad abbattere il Dc9 dell'Itavia ad Ustica "e' abbondantemente e congruamente motivata". E' quanto si legge nella sentenza con la quale la terza sezione civile della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dal ministero della Difesa e delle Infrastrutture e Trasporti e ribadito che i parenti delle vittime del disastro vanno risarcite. Era stata la Corte d'Appello di Palermo, nel giugno del 2010, ad accogliere la domanda di risarcimento avanzata da alcuni dei parenti delle vittime. "Non c'e' dubbio - scrivono i giudici - che le amministrazioni avessero l'obbligo di garantire la sicurezza dei voli e che l'evento stesso dimostra la violazione della norma cautelare". In tema di responsabilita' civile, infatti, dal momento che "l'omissione di una condotta rileva quale condizione determinativa del processo causale dell'evento dannoso soltanto quando si tratti di omissione di un comportamento di cautela imposto da una norma giuridica specifica, ovvero da una posizione del soggetto che implichi l'esistenza di particolari obblighi di prevenzione dell'evento, una volta dimostrata in giudizio la sussistenza dell'obbligo di osservare la regola cautelare omessa ed una volta appurato che l'evento appartiene al novero di quelli che la norma mirava d evitare attraverso il comportamento richiesto, non rileva ai fini dell'esonero dalla responsabilita' che il soggetto tenuto a detta osservanza abbia provato la non conoscenza in concreto dell'esistenza del pericolo".
VELTRONI: "CASSAZIONE SCRIVE VERITA' E SPAZZA DEPISTAGGI" - "La Cassazione scrive una pagina importante sulla strage di Ustica. Finalmente la lunga teoria dei depistaggi e delle false teorie viene spazzata via. Si riconosce che quella terribile strage e' stata causata da un missile, che attorno a quell aereo abbattuto col suo carico di vittime e di dolore fu combattuta una battaglia sui cieli italiani". Lo afferma l'ex sindaco di Roma ed esponente del Pd Walter Veltroni secondo il quale "e' importante che, dopo tanti anni, e per iniziativa dei familiari delle vittime e della loro richiesta di risarcimento, ci sia una parola chiara. Per chi si e' sempre battuto per l'accertamento della verita' e per demolire il muro di gomma dei depistaggi - prosegue - e' una buona notizia. Si deve ancora scavare vanno tolti impedimenti e segreti, complicita' e inerzie ma ora possiamo farlo da una base piu' solida anche dal punto di vista giudiziario".