"Sconfitto l'anti-berlusconismo. Ora stop a Travaglio e Repubblica"
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Giorgio Tonini, vicecapugruppo del Pd al Senato, intervistato da Affaritaliani.it, analizza le conseguenze politiche dell'assoluzione del leader di Forza Italia sul caso Ruby e bacchetta una certa sinistra pre-Renzi troppo subalterna all'anti-berlusconismo.
Che cosa cambia politicamente con l'assoluzione di Silvio Berlusconi?
"Forza Italia è più serena. E tutto ciò aiuta a fare le riforme. Una cosa fondamentale".
E per il governo?
"L'esecutivo ha un orizzonte di lesgislatura. Non credo che la sentenza, in senso o nell'altro, abbia conseguenze sul governo o sul Pd".
Il Centrodestra potrà ora riunificarsi o Forza Italia e Ncd sono troppo distanti?
"Il Centrodestra esiste in natura e ha bisogno di trovare un aspetto nuovo. Non credo che questa sentenza, che comunque aiuta Berlusconi, lo possa riproporre alla leadership né del Centrodestra né del Paese. Il problema per loro è uguale. Anzi, forse l'assoluzione rende il problema più semplice".
Perché?
"Chi vorrà sfidare Berlusconi per la leadership non verrà più accusato maramaldeggiare un leader colpito per le sentenze".
E il Pd?
"Noi ci vogliamo confrontare con il Centrodestra e con Berlusconi sulla politica e non sui suoi processi. Renzi ha dimostrato da tempo la capacità di contendere a Forza Italia anche una parte di elettorato moderato. Per noi non cambia nulla".
Non crede che sia stato un errore aver cavalcato troppo negli anni scorsi l'anti-berlusconismo?
"L'aveva già detto Veltroni nel 2006 e nel 2007, quando fece una campagna elettorale senza nominare mai Berlusconi proprio perché voleva far entrare nel Centrosinistra il concetto che si vince con le proposte e non demonizzando l'avversario. E' senz'altro vero che il Centrosinistra è stato troppo sublaterno a una certa forma di anti-berlusconismo. Ma con Renzi è tutto finito".
Chi nel Centrosinistra? Prodi?
"No, Prodi no. Tanti nei Ds, nella Marghetita e poi nel Pd hanno lavorato sull'anti-berlusconismo. Ma più che altro sono stati leader mediatici che hanno fatto la loro fortuna su questo".
Travaglio?
"Tanti personaggi della televisione, dei giornali, dei talk show e diversi intelluttauli. Addirittura criticavano i nostri leader per essere troppo poco anti-berlusconiani. La capacità di mobilitare una minoranza intensa non ti fa vincere le elezioni ma solo i congressi. E' un bene che ci siamo liberati dalla subalternità all'anti-berlusconismo. E' stata la premessa per la ripresa del Pd, portata avanti con Renzi".
Insomma, la sinistra ascolti meno Il Fatto, Repubblica e Travaglio...
"I nomi li fa lei. Certo, alcune di queste realtà hanno una cultura del contro e non del proporre. Ma per fortuna con Renzi il Pd ha vinto questa battaglia e ha detto stop".