Unità nazionale per pressare l'Ue. Cresce l'ipotesi sforamento del 3%
Salvini: "Applicare misure più restrittive in tutta Italia"
IL POST SU FACEBOOK DI MATTEO SALVINI DOPO I NUOVI DATI DELLA PROTEZIONE CIVILE SUL CORONAVIRUS Questi sono i dati appena usciti, durissimi nella loro evidenza: più di 9.000 contagiati in tutta Italia, nessuna Regione esclusa, più 25% in un solo giorno, 463 morti. Ho subito contattato i segretari di maggioranza e opposizione, il Presidente del Consiglio e il Ministro della Salute, ho ascoltato numerosi medici, sindaci, governatori, imprenditori, lavoratori e associazioni. La gravità della situazione impone scelte forti, chiare, uniformi, immediate: per mettere in sicurezza il Paese, per il bene dei nostri figli, serve applicare le misure più restrittive per persone e attività (fatte salve quelle di fondamentale necessità pubblica), a TUTTO il territorio nazionale, senza distinzione. Subito, senza eccezioni. Chiudere adesso per riaprire il prima possibile in piena salute, sanitaria, sociale ed economica, con la garanzia assoluta che nessuno perderà lavoro e risparmi grazie a coperture economiche eccezionali e certe, dall’Italia e dall’Europa. Nei momenti eccezionali, servono scelte eccezionali. |
L'emergenza coronavirus sempre più grave con l'Italia ormai in ginocchio, sia dal punto di vista sanitario sia sotto il profilo economico-finanziario, rilancia lo spirito di collaborazione tra maggioranza e opposizione e il clima di unità nazionale. Matteo Salvini e Giuseppe Conte hanno avuto un colloquio telefonico nel primo pomeriggio di lunedì e domani, martedì 10 marzo, potrebbe esserci un incontro tra il presidente del Consiglio e i leader dell'opposizione per valutare iniziative per fronteggiare l'emergenza coronavirus "con spirito collaborativo".
Il primo punto è ovviamente la crisi sanitaria con gli ospedali della Lombardia ormai al collasso e con la preoccupazione che anche al Centro-Sud possa esplodere il numero di positivi al COVID-19. L'ipotesi sul campo, chiesta in queste ore a gran voce in particolare da Forza Italia, è che le restrizioni in vigore in gran parte del Nord vengano estese a tutto il Paese, senza escludere un ulteriore irrigidimento dei provvedimenti.
Ma sul tavolo ci sono anche le misure economiche. Il governo ha già chiarito che si andrà oltre i 7,5 miliardi di euro annunciati per i primi interventi. La settimana scorsa il Centrodestra unito ha chiesto un 'bazooka' da 30 miliardi e la convergenza tra maggioranza e opposizione potrebbe trovarsi sulla scelta di verificare insieme quali sono gli interventi necessari per salvare imprese, partite Iva e famiglie e poi votare in Parlamento un altro Decreto dell'esecutivo, dopo il primo da 7,5 miliardi, che non abbia alcuna cifra preventiva. Primo perché oggi è impossibile calcolarla e soprattutto perché verrà stabilita successivamente dopo aver confrontato le proposte delle varie forze politiche e in base alle reali esigenze del Paese.
L'unità nazionale sugli interventi economici è fondamentale perché rafforza la posizione dell'Italia in Europa. Il commissario Paolo Gentiloni ha chiarito che le spese una tantum per fronteggiare l'emergenza coronavirus non verranno calcolate nel deficit e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha spiegato che "sugli aiuti di Stato in generale useremo tutte le flessibilità necessarie e possibili per queste circostanze eccezionali. Ci stiamo coordinando con le altre istituzioni europee per vedere cosa può funzionare".
Parole di apertura, anche se non totale, verso il nostro Paese ed è per questo che serve la massima coesione politica a Roma per poter avere una voce più forte a Bruxelles. Sul piatto, stando a fonti di maggioranza e di opposizione, anche la possibilità che in tempi non troppo lunghi (massimo ad aprile) il governo possa chiedere alle Camere perfino lo sforamento del 3% nel rapporto deficit/Pil, ben oltre quindi il 2,5 chiesto con il primo provvedimento da 7,5 miliardi.
Commenti