Frattini: "Così rilanceremo il nucleare. Asse Italia-Francia per il bene dell'Ue"

Giovedì, 8 aprile 2010 - 12:30:00



Berlusconi e Frattini
Energia, difesa, immigrazione, sicurezza europea, Medio Oriente e nucleare iraniano sono alcuni dei temi al centro del 28esimo vertice intergovernativo tra Italia e Francia, presieduto dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dal premier Silvio Berlusconi. I due leader saranno affiancati dai ministri degli Esteri, Franco Frattini e Bernard Kouchner, delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi e Pierre Lellouche, della Difesa Ignazio La Russa e Hervé Morin, dello Sviluppo economico Claudio Scajola e Jean Louis Borloo, della Cultura Sandro Bondi e Frederic Mitterrand, dei Trasporti Altero Matteoli e Dominique Bussereau, e dell'Interno Roberto Maroni con il ministro per l'Immigrazione Eric Besson. A margine, si svolgerà un forum degli imprenditori con 25 amministratori delegati di grandi aziende italiane e francesi.

"Questo vertice sarà l'occasione per rafforzare l'amicizia storica che lega la Francia e l'Italia e che contribuisce a trovare iniziative comuni per il bene dell'Europa". Il ministro Franco Frattini sceglie Affaritaliani.it per anticipare i contenuti del vertice bilaterale. "Con il Trattato di Lisbona, l'Ue deve ancora crescere. Ci vuole una visione politica, non possiamo pensare solo a un'Europa dei mercati. La Francia condivide questa visione di un'Europa più forte".

Obama Sarkozy 3
Nicolas Sarkozy
"Italia e Francia hanno una determinazione comune: rilanciare il peso politico dell'Europa sia per quanto riguarda la governance economica, sia quella politica. Dopo la crisi che ha colpito la Grecia, Francia e Italia possono essere due tra i principali promotori di questo rilancio", spiega Frattini. "L'altro aspetto è quello relativo alla sicurezza europea ovvero la creazione di una difesa comune e di un esercito. Italia e Francia sostengono la creazione di una brigata comune che sia l'embrione di un processo che porterà molti altri paese europei a condividere questo progetto, in un tempo non lontano, un vero e proprio esercito europeo per ottimizzare e migliorare le capacità di difesa e di prevenzione". Gli altri temi in agenda sono" il Trattato di non proliferazione, l'energia nucleare,la cooperazione culturale, l'Iran e il Medio Oriente".

ENERGIA NUCLEARE. "A livello bilaterale la collaborazione per il settore dell'energia nucleare sarà uno dei temi più importanti del vertice. Già l'anno scorso ne abbiamo parlato", spiega Fattini. "Ora che il governo ha varato il rilancio del piano nucleare italiano e con i francesi c'è e ci sarà una collaborazione intensa avendo loro una tecnologia per il nucleare civile importante e avanzato. Ci occuperemo a fondo anche della Sicurezza energetica, che è un tema che riguarda tutti non solo Italia e Francia".

IMMIGRAZIONE. "A dicembre Sarkozy e Berlusconi hanno promosso con una lettera congiunta il patto europeo che ha portato il consiglio Europeo ad approvare la strategia Ue per l'immigrazione. Condividiamo il punto di vista della immigrazione da governare a livello europeo e non come problema dei singoli Paesi".

IRAN. "Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dovrà esaminare tra qualche settimana il dossier che porti a delle misure anche sanzionatorie come incoraggiamento all'Iran perché capisca che la linea del dialogo e del negoziato è quello che noi vogliamo. Non vogliamo una crisi o una rottura. Vogliamo che l'Iran risponda alle aspettative della comunità internazionale. Il nucleare per uso civile non è in discussione, ma la preoccupazione di un'arma nucleare esiste ancora alla luce dei rapporti preoccupanti dell'Agenzia delle Nazioni Unite. La strategia va condivisa con la comunità internazionale. Abbiamo applaudito Obama per un mondo senza armi e vogliamo che questo si realizzi". 

MEDIO ORIENTE. "Sono molto pessimista. Il processo di pace si è fermato. I negoziati tra palestinesi e israeliani debbono riprendere. La politica degli insediamenti è un elemento di criticità. Neppure l'azione degli Stati Uniti è riuscita a convincere Israele affinchè faccia dei gesti di buona volontà. I palestinesi devono però comprendere che gli israeliani non possono andare a dormire con il rischio di lanci di missili sui villaggi vicino alla frontiera di Gaza. C'è un problema di sicurezza. Le dichiarazioni dei leader di Hamas non aiutano certo a risolvere la situazione. Dall'una e dall'altra occorrono forti gesti di buona volontà che per ora non ci sono. Il Quartetto ha fatto un documento completo e condivisibile ma poi i negoziati non sono iniziati. E questo è un motivo di preoccupazione".

 

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