ANIEM, Impresa e Legalità
Rating occasione di sviluppo
Aniem Puglia promuove il Rating di Legalità col Rating d'Impresa come occasione di sviluppo per le aziende
Un forum per affrontare il Rating come strumento in grado di generare sviluppo e competitività, facilitando l’accesso ai finanziamenti, il dialogo con le pubbliche amministrazioni, semplificando farraginosi iter burocratici e, non da ultimo, innescando il processo di efficientamento, particolarmente utile alle aziende che decidano di internazionalizzare.
Non solo per hotel, ristoranti e chef. Le stelle sono tante e in crescita anche per le imprese. Avere un’azienda “stellata”, oggi, grazie al Rating di Legalità, entrato in vigore nel 2013, assicura notevoli vantaggi ed è senza dubbio un’imperdibile occasione di crescita, specie per le piccole e medie imprese che costituiscono il 90% del tessuto produttivo pugliese. Prova ne è il fatto che sempre più aziende fanno domanda per ottenere la certificazione.
Di Rating di Legalità e di come questo istituto si intrecci al più recente Rating di Impresa, che valuta la reputazione delle aziende sul fronte dell’affidabilità, di quanto “convenga” essere imprese “stellate” e con una good reputation , si occuperà il forum organizzato da Aniem Puglia, il 7 ottobre 2016 (Villa Romanazzi ore 10), dal titolo: IMPRESA E LEGALITA’, IL RATING OCCASIONE DI SVILUPPO al quale, dopo il saluto del sottosegretario al Lavoro, Massimo Cassano, e del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, prenderanno parte Dino Piacentini, Presidente Nazionale Aniem, Michele Corradino, consigliere di Stato e componente ANAC, Giuseppe Minervino, Vice Direttore Generale di Ubi Banca Carime, Luigi Giuseppe Decollanz, avvocato del Foro di Roma ed esperto in diritto societario, Raffaele Giampetruzzi, Presidente Aniem Puglia.
Solo nel primo semestre di quest’anno si registra un incremento di richieste di certificazione del 45% rispetto allo stesso periodo del 2015 (1054 domande in più rispetto alle 726 dello scorso anno). In crescita anche i dinieghi con un +4,4%. Un dato questo molto indicativo del rigore che l’ANAC mette nella valutazione dei requisiti.
Non c’è possibilità di vedersi attribuita la certificazione se non si hanno almeno i requisiti minimi (fatturato minimo 2 milioni di euro, iscrizione al registro delle imprese da almeno due anni) per ottenere una stella. La premialità è crescente se cresce anche la trasparenza (tracciabilità dei pagamenti, adesione ai codici etici di autoregolamentazione, modello organizzativo ai sensi della legge 231) fino ad ottenere le tanto sospirate 3 stelle.
Ad oggi sono 262 le aziende pugliesi con rating “attribuito”, di cui 122 solo tra Bari e provincia, molte con valutazione in corso. Solo tra maggio e settembre 2016 hanno ottenuto il Rating 71 imprese pugliesi.
Nella prospettiva auspicata di un rating unico, che semplifichi ulteriormente le procedure per le aziende, è importante oggi che le imprese riconoscano nel percorso virtuoso: un processo che possa esporle al successo, riducendo i rischi e rendendole “visibili” sui mercati internazionali. Un processo che fa del binomio: "Impresa e Legalità" l’affermazione univoca che "Impresa è Legalità".
(gelormini@affaritaliani.it)