PugliaItalia
Bitonto 'Cortili Aperti' per favorire
la fruibilità dell'arte tutto l'anno
Aprire i portoni delle dimore storiche e incontrarne i proprietari o i custodi che ne “abitano la Storia”. Stimolo alla fruizione permanente dell'arte a Bitonto
Aprire i portoni delle dimore storiche e incontrarne i proprietari o i custodi: coloro che in pratica “abitano la Storia”, per essere più consapevoli di un segmento importante e diffuso del patrimonio storico-artistico-culturale nazionale, in generale, e di ciascun borgo o città in particolare. Questo, in definitiva, l’obiettivo di Cortili Aperti, che se in giro per l’Italia concentra visite e apertura in una sola domenica di maggio, a Bitonto - capitale italiana ‘mancata’ della Cultura per il 2020 - raddoppia anche al sabato precedente con 60 immobili pubblici e privati che si aprono al pubblico.
Un primato del quale la città è orgogliosa: “Bitonto è fra le tappe più importanti d’Italia: intanto perché - si legge in una nota diffusa per l’occasione - l’iniziativa si svolge su due giornate e non in una, e poi soprattutto per il considerevole numero di cortili aperti, in qualche caso per la prima volta in assoluto al pubblico: come la cappella di San Salvatore, annessa al palazzo Ancarano, finalmente accessibile dopo un lungo restauro. Così come non è da trascurare il chiostro medievale di San Francesco d’Assisi e Palazzo Bove Planelli Termite, quello del balcone teatro della storia fra gli innamorati Pietà e Termite, una leggenda - per molti versi - simile a quella di Romeo e Giulietta”.
Una folla di visitatori invade Bitonto, il suo centro antico, la parte ottocentesca della città ed anche le vie fuori dalle mura. I tour, tutti in partenza dalla Porta Baresana, in piazza Cavour, sono organizzati dalla sezione pugliese dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, in collaborazione con il Comune di Bitonto e le Scuole cittadine.

Ad accogliere i visitatori, infatti, ci saranno complessivamente oltre 800 studenti di tutti gli istituti superiori e delle scuole medie inferiori della città, che racconteranno le storie delle dimore, anche in lingua straniera (inglese, francese, spagnolo, tedesco, rumeno, albanese e arabo).
Un’occasione per provare a stimolare il coinvolgimento di tutti i bitontini, protagonisti e non, dell’accoglienza anche in altri periodi dell’anno. Per evitare situazioni - purtroppo comuni a molti centri minori del Sud Italia - di inaccessibilità alla fruizione o visita dei monumenti. Un disagio che non risparmia la capitale della cultura pugliese, dato che nel giorno di Pasquetta risultava “chiusa” addirittura la Cattedrale di Bitonto.
(gelormini@affaritaliani.it)