
“Per quanto riguarda il profilo amministrativo, abbiamo chiesto al sindaco alcuni chiarimenti: per questo gli assessori Udc, che ringrazio, si sono dimessi, per poter anche confrontarsi più serenamente con le altre parti interessate”, spiega, non recedendo minimamente sul knock out della Giunta prima del vertice. Che la richiesta di maggiore collegialità non sia una perifrasi per accelerare sul rimpasto previsto già ad inizio anno e sul quale poi erano state le Politiche ad imporre lo stop? Ed al cambio di equilibri seguirebbe una maggiore rappresentanza centrista nel nuovo team? Dallo scudo crociato non ne fanno una questione di nomi, tantomeno quello del vicesindaco Paola Baldassarre, ruolo che costituirebbe, secondo alcuni un nodo non indifferente da sciogliere. L’alternativa, per l’ex corrispondente Ansa da maggio scorso in fascia tricolore, potrebbe essere il ritorno in Consiglio con una virata a sinistra, contando anche sull’entrata in maggioranza di alcuni dei consiglieri del “gruppo Ferrarese”.
Diversamente ci sarebbe da scongiurare il commissariamento e dal Pdl escludono qualsiasi ipotesi di ribaltone: il gruppo consiliare degli azzurri “non ha mai pensato a ribaltare l'esito delle amministrative scorse. Nè potrebbe sostenere politicamente l'azione di una Amministrazione che in soli pochi mesi ha prodotto molto fumo e poco arrosto, che s'è pure bruciato”, manda a dire il capogruppo Mauro D’Attis in serata, a stretto giro di posta dall’onorevole uscente Gino Vitali che poche ore prima aveva aperto alla possibilità di arrivare in maniera concordata ad elezioni anticipate, a patto che da dal successore di Mennitti arrivi la dichiarazione di fallimento del laboratorio politico in città. Non un appoggio esterno, dunque: “Noi non sosteniamo politicamente Consales”, taglia corto D’Attis, “e non mi stupisco se nel prossimo futuro assisteremo a capriole politiche pur di assicurarsi i numeri a sostegno”. Intanto, per ulteriori sviluppi, basterà attendere domani.
(a.bucci1@libero.it)