Centrodestra, gazebo il 23 novembre
senza Ncd: “No a primarie virtuali”
Bari – Non in una domenica di ottobre ma saranno ugualmente i gazebo ad incoronare la testa di serie del centrodestra per le regionali. O almeno di una parte dello stesso. Come anticipato alla vigilia, Forza Italia, schittulliani, Fratelli D’Italia, Puglia prima di tutto, Psdi, Nuovo Psi e La Destra giocano d’anticipo sugli avversari e cerchiano in rosso la data del 23 novembre ma gli alfaniani non ci stanno e, dopo il lungo vertice in mattinata, si tirano formalmente fuori dalla contesa: “Il metodo utilizzato da Forza Italia, quello per la convocazione di una conferenza stampa non concordata, per annunciare la data delle primarie, ricalca i vecchi schemi che hanno condannato il centro - destra a dieci anni di sconfitte”, mandano a dire, proprio mentre al Palace è in corso l’annuncio degli alleati.
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"No a queste primarie virtuali ed imposte, sì alla costituente popolare per allargare l'area del popolarismo europeo nella nostra regione”, spiegano gli uomini di Cassano e Ferrarese, “Questa impostazione il Nuovo Centrodestra non l'accetta”, rispediscono al mittente, pur dicendosi “sempre disponibili ad un confronto serio”, a patto che si individuino “insieme all'area moderata nuove regole e soprattutto nuovi metodi”. Non una porta sbattuta ma un niet secco sulla consultazione popolare, facendo retromarcia anche sul primo documento condiviso di due settimane fa. Il timore di rimanere schiacciati in una lotta impari contro la corazzata forzista c’è e il partito, ragionano in molti, è troppo giovane per lanciarsi in un gioco al massacro. Dall'altra parte la macchina è già partita ed è assai improbabile che azzurri & Co possano mettere in conto un dietrofront sul modus in tempi brevi. “Prendiamo atto della novità, ma Ncd si è seduto al tavolo e ha anche firmato un documento con il suo coordinatore regionale”, tira dritto Antonio Distaso, senza gettare altra benzina sul fuoco.
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“Il popolo di centrodestra esprimerà la sua preferenza e deciderà chi andrà a segnare il rinnovamento in Puglia. Ho plaudito alla maturità politica del centrodestra”, commenta ottimista Marcello Gemmato, mentre la road map vedrebbe già ad inizio settembre sciogliersi il nodo delle regole. Quanti nomi potrà esprimere ogni formazione? E quante firme saranno necessarie? I centristi stimano il proprio peso attorno al 10%, potenzialmente determinante in una competizione a turno unico, da conquistare voto su voto e contro un centrosinistra dai grandi competitors. E chissà se basterà solo un chiarimento settembrino o bisognerà aspettare che il 24 novembre sia il candidato in pectore a trattare direttamente con gli alfaniani.
(a.bucci1@libero.it)