Comunali, Decaro scioglie la riserva:
'Mi candido ma non lasciatemi solo'
Bari – “Mi avete chiesto tante volte, in questi giorni: «Antonio, ti candidi?». La rispostà è «Sì, mi candido. Ma voi non lasciatemi solo»”. Antonio Decaro scioglie la riserva e annuncia la propria candidatura alle primarie del centrosinistra, dopo la lunga e tormentata vigilia tra Bari e Roma, l’imprimatur di Matteo Renzi e le fibrillazioni tra i democratici pugliesi, tanto da far ipotizzare uscite di scena onorevoli e new entry in extremis dalla società civile. “Sì, è vero. Ho avuto molti dubbi, come tutti gli esseri umani”, spiega l’ex assessore di Michele Emiliano, “perché candidarsi a fare il sindaco della tua città non è come scegliere il gusto di un gelato. È una sfida faticosa e durissima. Significa sacrificare affetti, amicizie, tempo libero. Significa consacrare la propria vita al bene dei tuoi concittadini”.
IN CAMPO/ Emiliano: 'Decaro il più amato e autorevole'/“La fine di un incubo”/ Primarie, la guerra delle regole/ Pisicchio in campo
Il disco verde era atteso già per giovedì e le resistenze dell’ex capogruppo di Via Capruzzi avevano riaperto un risiko tutt’altro che semplice, costringendo addirittura il segretario regionale dem, Sergio Blasi, a rimettere in discussione il metodo stesso delle primarie, nel caso in cui la fumata fosse stata ancora una volta nera: “Sì, è vero, ho avuto molti dubbi. Anche perché non vivo di certezze”, argomenta Decaro in una lettera aperta, libero ormai dalle accuse di raccomandazioni, stralciate dal maxi processo sulla Sanità pugliese, “sono un uomo, e non un supereroe. E chi ha vissuto accanto a me negli ultimi due anni, sa quanto l’inchiesta giudiziaria, che si è conclusa positivamente il 30 dicembre, mi abbia tormentato, abbattuto, fiaccato nell’impegno e nella persona”. E se, a questo punto, pare accordato anche il via libera dei vendoliani di Sel, pronti ad una candidatura di bandiera come extrema ratio, il tam tam delle ultime ore aveva fatto salire le quotazioni di due big della società civile come l’ex Rettore dell’Ateneo, Corrado Petrocelli, o quello del presidente Amgas, Patroni Griffi. Senza contare le dinamiche interne ai democratici, con Ludovico Abbaticchio in prima fila sul fronte renziano.
COMUNALI/ Di Paola chiude alle primarie, Ncd attacca/ Digeronimo: “Riconosciamo Bari”/ Olivieri in campo: “Officine e cantieri vuota retorica”/ Emiliano/ "L'Udc chiarisca, candidati allo scoperto"/ CIVATI/ "Decaro ottimo candidato Sindaco. Anche se renziano/ ABBATICCHIO: "Candidato ma con riserva"
“Se siete con me, io ci sono”, scandisce il golden boy barese, rivolto ai cittadini, “io non so fare molte cose, ma una sì: so risolvere problemi”. “Lo faccio da dieci anni. Ma se credete che io possa farlo da solo, siete fuori strada”, precisa, aprendo il countdown verso i gazebo del 23 febbraio prossimo. Gli sherpa dei partiti hanno discusso le nuove regole: dal doppio turno, proposto dall’assessore Lacarra, all'abbassamento a quota 750 per le firme necessarie alla candidatura, cassando l’obbligo di raccoglierne tra gli iscritti e le consultazioni per i presidenti di circoscrizione. Niente da fare anche per fuori sede e migranti con il solo permesso di soggiorno. In compenso, ad indurre alla cautela Decaro potrebbe essere stato l’attivismo delle ultime settimane di Michele Emiliano, a testa bassa contro Mimmo Di Paola sugli emolumenti AdP. Ad attenderlo al varco, non solo Pietro Petruzzelli e Giacomo Olivieri, ma anche Elio Sannicandro ed Alfonso Pisicchio, salvo smentite. La partita è appena cominciata.
(a.bucci1@libero.it)