
"La Puglia è una regione di grande potenziale, ma se guardiamo, senza polemiche, i numeri vediamo che in questi ultimi 10-12 anni la Puglia è andata indietro in tanti punti, a cominciare dal lavoro e dall'occupazione". Così aveva sentenziato il presidente di Italia Futura, Luca Cordero di Montezemolo, in visita a Bari alcuni giorni fa. Secca la risposta dalla Regione Puglia: "Chissà quale regione ha visitato Luca Cordero di Montezemolo". L’assessore regionale pugliese Nicola Fratoianni (Sel) aveva, inoltre, aggiunto: "L'occupazione ha registrato secondo fonti Istat e in un quadro di generale difficoltà del Paese un saldo positivo negli ultimi due anni che la colloca tra le prime tre regioni italiane. In particolare, il tasso di disoccupazione è passato dal 16,3 % del 2000 al 13,1 del 2011. L'export nello stesso periodo è aumentato del 39% superando la soglia degli 8,2 miliardi di euro".
E se in questi giorni, lo stesso Fratoianni aveva scherzato sulla memoria di Montezemolo (“Solo pochi anni parlava della Puglia come di un modello da seguire, si sa però che l'età fa brutti scherzi alla memoria”), di parere sempre più incerto sono i cittadini pugliesi. E’ notizia di questi giorni, infatti, l’allarme lanciato da Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Rete Imprese Italia nell’ambito della mobilitazione per informare l’opinione pubblica e, soprattutto, le istituzioni del disagio economico vissuto dalle aziende del territorio. Basti pensare che solo nelle province di Bari e Bat, nell'ultimo anno, sono morte tremila imprese. ''La politica cominci ad ascoltarci subito - dichiara il presidente di Confcommercio Bari, Ambrosi - perché se muoiono le imprese morirà tutto il Paese''.
Nel frattempo, continuano le problematiche vissute anche dai commercianti e residenti della II Circoscrizione di Bari, San Paolo – Stanic - Villaggio del lavoratore: “In Piazza Europa, notizia di questi giorni, è che altre 4 attività commerciali – informa Umberto Carli, Consigliere appartenente a Realtà Pugliese della II Circoscrizione - hanno chiuso i battenti. Sopravvivono solo i servizi essenziali, una farmacia, un supermercato e 3 bar. A movimentare la piazza ci provano le strutture sanitarie: consultorio, studio odontoiatrico e centro analisi”.

Luigi d’Ambrosio Lettieri, coordinatore cittadino del PdL grande Città di Bari, denuncia: “La crisi, nera e profonda, che sta travolgendo le imprese commerciali della provincia barese, e con forte evidenza, del capoluogo pugliese non trova le sue cause solo nelle politiche recessive nazionali che, nell’ultimo anno, hanno portato ai minimi termini consumi e redditi, facendoci fare un salto all’indietro di 15 anni. Sul banco degli imputati vanno messe anche le politiche locali, sbagliate, quando esistenti, se non addirittura assenti”. Immediata la risposta del Sindaco di Bari, Michele Emiliano: “Vorrei ricevere in Comune gli organizzatori della giornata di mobilitazione per individuare insieme eventuali azioni per contrastare, a livello cittadino, il fenomeno economico negativo che ha investito l’Italia”. Il primo cittadino di Bari, impegnato nelle celebrazioni per la Giornata della Memoria, interviene in merito alla manifestazione organizzata da Confcommercio: “Intendo fissare un incontro a Palazzo di Città - spiega Emiliano - per entrare nel merito delle iniziative da attuare. E sottrarre un argomento così delicato ad inconcludenti strumentalizzazioni politiche. Sono tecniche politiche, quelle del Pdl, che mirano solo a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dalla drammatica condizione dell’economia nazionale. A me interessa ascoltare gli operatori del settore e individuare possibili iniziative congiunte, le beghe elettorali non mi interessano”. Contrariato anche il Consigliere comunale, Marco Emiliano: “I nostri problemi non sono nati tutti oggi. Oggi diventano insostenibili a seguito della contrazione dei consumi e dal blocco del credito bancario, ma noi stiamo soffrendo da anni. Cosa ha fatto il PdL a sostegno del commercio – prosegue Emiliano - in questi anni di nostra lenta agonia? Troppo facile venire oggi e dire cose necessarie ma scontate e insufficienti”.
Curiosità. La sfiducia dei cittadini in Puglia cresce tra il 2011 ed il 2012, non solo per quanto riguarda il settore della burocrazia, dell’efficienza amministrativa e del lavoro, ma anche per quanto riguarda altri disagi come il traffico, le difficoltà di collegamento con mezzi pubblici, il rischio di criminalità. Stando ad una indagine Istat, che mette a confronto negli anni la “percentuale di famiglie che dichiara molto o abbastanza presenti alcuni problemi nella zona in cui vive”, se nel 2011 era il 41,6% dei nuclei familiari a denunciare il disagio del traffico, nel 2012 la percentuale è salita al 44,4%. Per quanto riguarda il rischio di criminalità la cifra è cresciuta da 24,4%, nel 2011, a 25,7%, nel 2012; in aumento i numeri, anche a proposito delle difficoltà di collegamento con mezzi pubblici, dove si passa dal 23,2% del 2011 al 25,4% del 2012. In diminuzione, invece, le piaghe dell’irregolarità nell'erogazione dell'acqua e della sporcizia nelle strade, avvertite dalla cittadinanza pugliese.