Bari – La corsa agli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama del prossimo febbraio passa anche dai teleschermi e le grandi manovre sono già partite. In piena guerra delle ospitate tv e mentre Beppe Grillo tuona contro il Tg3 chiedendo la chiusura della rete, scatta la Par Condicio. Il 29 dicembre scorso è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la delibera dell’AgCom in materia di comunicazione politica e parità di accesso dei candidati ai mezzi di informazione ed anche il Corecom pugliese detta regole e disposizioni.
LEGGI LA DELIBERA DELL'AGCOM
Da Viale Mazzini, intanto, il Dg Rai Gubitosi starebbe corteggiando già da un po’ il giornalista Giuseppe Cruciani, secondo i rumours pronto ad approdare sul secondo canale in seconda serata, lasciando la prima al non ancora designato erede di Annozero in partenza a marzo, e Clemente J. Mimun ha annunciato via twitter il lancio di un approfondimento politico targato Tg5 da metà gennaio, e chissà se sarà l’ex direttore del primo telegiornale Rai Augusto Minzolini a tenerne le redini. Sky schiera Ilaria D’Amico al comando di una serie di speciali elettorali e su La7 torna sin dalla prossima settimana il tridente Santoro - Formigli - Lerner, con quest’ultimo alla guida di “Zeta”, il venerdì sera dopo Crozza. Novità a parte, poi, sono già stati assurti a tormentoni di questa tornata tanto il “Me ne vado?” di Silvio Berlusconi da Giletti a Domenica In quanto le interviste del premier Monti ad Uno Mattina, dal nipotino chiamato “Spread” all’asilo alle stilettate all’ex Ministro Brunetta “professore di una certa statura accademica” per le posizioni “estreme” in politica economica. Ma andiamo per ordine.
Quando si esercita la par condicio? - Il regime di parità vale nei due distinti periodi in cui si articola la campagna elettorale, ovvero quello intercorrente tra la
data di convocazione dei comizi elettorali e la data di
presentazione delle candidature, e quello che va dalla data di presentazione delle candidature a quella di
chiusura delle campagne. L’eventuale assenza di un soggetto politico alle trasmissioni non pregiudica l’intervento nelle stesse degli altri competitors, ma
non determina un aumento del tempo per i presenti.
I messaggi autogestiti - Entro il quinto giorno successivo alla data di entrata in vigore della delibera dell’Autorità per la Comunicazione, le emittenti radiofoniche e televisive locali che vorranno trasmettere messaggi politici autogestiti a titolo gratuito dovranno rendere pubblica la loro volontà con un comunicato da trasmettere almeno una volta nella fascia di maggiore ascolto, rendendo poi noti agli interessati il numero massimo dei contenitori predisposti, la collocazione nel palinsesto, gli standard tecnici richiesti e il termine di consegna per la trasmissione del materiale autoprodotto. Stessa cosa dicasi per i messaggi a pagamento.
Gli approfondimenti politici - Per quanto riguarda le
tv locali, le trasmissioni di comunicazione politica sono collocate in contenitori con cicli a cadenza
quindicinale all’interno della fascia oraria compresa tra le ore
7:00 e le ore
24:00, che si estende, invece, fino all’
1:00 del giorno successivo per le emittenti
radiofoniche, in modo da garantire analoghe opportunità di ascolto. All’interno dei programmi, naturalmente, non è esclusa la partecipazione di giornalisti che rivolgono domande ai partecipanti e le trasmissioni, se possibile, andrebbero anche diffuse nella
versione per i non udenti. I calendari vanno comunicati almeno
sette giorni prima al Comitato regionale chiamato a fare da tramite con l’Autorità nazionale, che impone, come noto,
il silenzio nei giorni in cui si svolgono le votazioni di primo turno o di ballottaggio e nel giorno immediatamente precedente. Allo stesso modo, per qualsiasi trasmissione radiotelevisiva diversa da quelle di comunicazione politica e dai messaggi politici autogestiti, scatta il divieto di far trapelare in alcun modo indicazioni o preferenze di voto.
(a.bucci1@libero.it)