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FdL, Gentiloni porti lo Stato a Villa Faragola e dica che Sud vuole

L'inaugurazione dell'81^ Fiera del Levante, quella della "Ripartenza" si preannuncia ricca di tensioni e a forte rischio di strumentalizzazione, nel braccio di ferro in atto tra Consiglio dei Ministri e Regione Puglia. Anzi, per dirla meglio, tra i ministri di stampo "Renziano" e Michele Emiliano.

G7 Emiliano
 

 

E' di queste ore - proprio prima dell'arrivo a Bari di Paolo Gentiloni, l'annuncio che il Consiglio dei Ministri, su proposta dello stesso Presidente Gentiloni, ha impugnato la legge sulla partecipazione della Regione Puglia n. 28 del 13/07/2017 davanti alla Corte Costituzionale, in quanto - si legge nel comunicato al termine del CdM - "alcune norme prevedono strumenti di partecipazione regionale, relativamente a opere statali e di interesse nazionale, che incidono significativamente sul dibattito pubblico previsto per tali opere dalla legislazione statale di riferimento".

 

Gentiloni Paolo1
 

Per il governo, "ne consegue la violazione della competenza legislativa riservata allo Stato in punto di determinazione dei livelli essenziali concernenti i diritti civili e sociali di cui all'art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione; la violazione dell'art. 117, terzo comma, della Costituzione, per contrasto con i princìpi fondamentali in materia di "produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia"; la violazione dei criteri indicati dall'art. 118 della Costituzione per l'allocazione e la disciplina delle funzioni amministrative.

 

Reazioni e i musi storti, qui in Puglia, sono stati immediati, mentre si moltiplicano i sensi di smarrimento, per il disastro doloso di Villa Faragola ad Ascoli Satriano (Fg), verso uno Stato "latitante" sul fronte della tutela del patrimonio storico-artistico-culturale, e di sdegno per lo sfregio apportato a uno dei siti archeologici più suggestivi: lo stesso nel quale furono rinvenuti i magnici "Grifoni" apprezzanti dai milioni di visitatori all'Expo di Milano, dove rappresentavano in tutta la loro elegante e naturale forza espressiva non solo la Puglia, ma l'Italia intera. Da più parti si auspica una testimonianza concreta nel ribadire la "priorità cultura", nel mare in tempesta di una società sempre più carente d'orizzonti..

 

"La norma ritenuta incostituzionale dal governo prevede che la Regione, quando è chiamata ad esprimersi su grandi opere, possa indire un dibattito pubblico per acquisire le valutazioni della collettività", ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in merito alla decisione del Governo.

 

 

Fdl2017
 

  

"Si tratta di disposizioni già presenti anche in altre normative regionali, come quella della Toscana - ha aggiunto Emiliano - e che non sono state in passato ritenute illegittime. La Puglia nel solco di tali esperienze, e comunque previo approfondimento giuridico, ha introdotto il dibattito pubblico esclusivamente nell'ambito delle proprie competenze".

fiera del levante
 

 

"Tanto è vero - ricorda il Governatore pugliese - che per rassicurare il Governo, che non si sarebbero svolti incontri o discussioni su opere di esclusiva competenza statale - in cui le regioni non sono chiamate ad esprimersi - ho formalmente assunto l'impegno di ribadire questo concetto, modificando alcune disposizioni sulle opere oggetto di dibattito pubblico. Ma neppure tale impegno formale ha evidentemente rassicurato il governo". 

 

Poco prima, il presidente del Gruppo consiliare dei Popolari, Napoleone Cera, aveva diffuso una nota, per stimolare il presidente Gentiloni a una concreta presa di posizione sul futuro e sul ruolo del Sud per il Paese: “Un anno fa l’allora premier Renzi venne alla Fiera del Levante per farci la morale sulle colpe del ritardo nello sviluppo del Mezzogiorno. Venne a parlarci dei fondi per il Patto per il Sud e a firmare programmi d’investimento con la Regione, lasciata in salamoia per lunghi mesi".

 

Cera Napoleone
 

"L’81esima edizione della Fiera del Levante, quella già ribattezzata del rilancio della 'nuova' campionaria barese - si legge nella nota di Cera -  vedrà la partecipazione del primo ministro Gentiloni, che spero vorrà evitarci la lezione del suo predecessore, e ci faccia un discorso più realistico e concreto. Perché il Sud non ha bisogno di proclami e di promesse, ma di sentirsi parte integrata di un processo politico che parla una stessa lingua e ha gli stessi obiettivi".

 

"Purtroppo le premesse della vigilia non sono confortanti", aggiunge il consigliere garganico, "Da qualche tempo, forse complice il clima pre-elettorale, assistiamo a una enfasi comunicativa da parte del governo che tende a mascherare ritardi e mancanze dietro i dati confortanti del Pil e snocciolando le misure adottate per il rilancio dell’economia. Misure che rispetto al nulla del precedente governo Renzi, sembrano essere provvedimenti di portata storica per il Paese".

 

 

"Dalla Puglia possiamo solo constatare - prosegue Cera - che non esiste una vera strategia per combattere la crisi, che pare risolversi più per congetture favorevoli esterne che per reali interventi di rilancio economico. Soprattutto, dalla Puglia notiamo che il tema dello sviluppo economico non sono i fondi a disposizione, ma le politiche che si vorranno adottare per il loro utilizzo. Mai, è stato più volte detto, il Mezzogiorno e la Puglia, nello specifico, potevano contare su stanziamenti così importanti, ma si dimentica che il concetto non sono le risorse messe in campo, perché i fondi per essere utilizzati prevedono tempi non brevi e, comunque, non determinanti per la soluzione del problema".

Paolo Gentiloni 3
 

"Il Mezzogiorno e la Puglia - ribadisce - da tempo chiedono maggiore attenzione e più ampio coinvolgimento nelle scelte delle politiche sanitarie, dei trasporti, del welfare e della istruzione. Veramente si crede che abolendo i compiti a casa o evitando la bocciatura a scuola si possano formare nuove classi dirigenti e qualificare l’offerta lavorativa italiana, combattendo così la disoccupazione?"

 

"Bisogna recuperare le gravi anomalie dello sviluppo che, negli anni della crisi, ha visto fortemente penalizzato il Sud, nonostante la litania dei soldi messi sul piatto dal governo. Soldi che non accompagnano il rilancio della domanda, che si anima solo con processi strutturali di finanziamenti pubblici, veri assenti in una discussione che ha lasciato posto ai contabili della ragioneria di Stato e non alla politica, quella in grado di decidere e incidere sul futuro del Paese".

 

"Per questo - conclude Cera - la Fiera del Levante non diventi passerella. Il palco della sala congressi non sia cattedra, per impartire improbabili lezioni. L’evento fieristico barese si candidi ad essere una sorta di hub della buona politica economica per il rilancio del Mezzogiorno e della Puglia, destinata ad essere punto di riferimento verso i mercati balcanici e del Mediterraneo. Questo si chiede a Gentiloni. Questo si chiede a un governo che ha veramente a cuore il rilancio del Paese e del Mezzogiorno”.

 

(gelormini@affaritaliani.it)

 

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Pubblicato in precedenza: Fiera del Levante 81^: 'La ripartenza'. Regno Unito novità tra i Paesi Esteri

 

                                          FdL 2017, l'Ass. Mazzarano: ""Le imprese estere si fidano della Puglia"

 

 

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