Green Independence - Puglia tra i protagonisti de 'I Colori dell’Energia' - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 08:28

Green Independence - Puglia tra i protagonisti de 'I Colori dell’Energia'

La pugliese Green Independence tra i protagonisti de “I Colori dell’Energia” e pronta a lanciare il primo impianto pilota di Soleidon.

Green Independence, startup pugliese attiva nello sviluppo di tecnologie decentralizzate per la produzione di energia pulita, acqua depurata e idrogeno verde, ha partecipato come realtà innovativa alla prima edizione dell’evento “I Colori dell’Energia - Transition and Supply Chain”, promosso da Confindustria, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Regione Puglia e di DITNE - Distretto Tecnologico Nazionale sull’Energia.


 

Green Independence è stata presente con due interventi nei talk tematici dell’evento:

- Marta Pisani, co-founder e COO, è intervenuta il 9 ottobre nel panel “Rinnovabili e sicurezza energetica: finalmente insieme”, accanto a ENI, ENEL, A2A, Edison, Ferrovie dello Stato e Regione Puglia.
- Alessandro Monticelli, founder e CEO, ha preso parte l’11 ottobre al talk “Idrogeno: dalla bolla mediatica a protagonista del mix energetico del Paese e dell’Europa”, insieme a Edison, Acquedotto Pugliese, Isotta Fraschini Motori, Regione Puglia, ENEA e DITNE.

Durante l’evento, Green Independence era presente anche con uno stand dedicato, dove è stato esposto il prototipo di Soleidon: un pannello solare multifunzionale in grado di produrre energia elettrica e desalinizzare acqua marina. Si tratta di una tecnologia che, recuperando il calore dissipato dai pannelli fotovoltaici, triplica lo sfruttamento dell’energia solare e trasforma la desalinizzazione da processo energivoro a processo energeticamente positivo. A titolo comparativo, mentre i sistemi tradizionali di osmosi inversa consumano circa 5 kWh per desalinizzare un metro cubo d’acqua, Soleidon è in grado di produrre fino a 100 kWh di energia elettrica mentre desalinizza la stessa quantità, con un bilancio energetico nettamente favorevole.

Dopo la presentazione del prototipo avvenuta a marzo, Green Independence sta realizzando il primo impianto pilota industriale presso un cliente, con inaugurazione prevista per l’inizio del 2026. Si tratta del primo di una serie di progetti pilota già in programma per il prossimo anno.

A supporto della nuova fase di industrializzazione e produzione su larga scala, l’azienda ha aperto un round SEED da 7 milioni di euro, diviso in 2 step: 2 milioni di euro e 5 milioni di euro. Il round d’investimento è rivolto a investitori istituzionali, fondi VC, family office e partner industriali. Il round si aggiunge ai 2,5 milioni di euro già raccolti in pre-seed, tra equity privata e grant pubblici.

A consolidare la capacità finanziaria di Green Independence è l’ammissibilità a un finanziamento PIA (di Regione Puglia) da 7,5 milioni di euro, di cui 5,2 milioni a fondo perduto. Il finanziamento è subordinato ad una disponibilità finanziaria di 2 milioni che la startup intende colmare con un round d’investimento in equity secondo un meccanismo di leva 3:1 tra capitale privato e fondi pubblici, in grado di triplicare il valore effettivo degli investimenti e riducendone al contempo il rischio.


 

Green Independence è pronta a garantire questo meccanismo formalizzandolo negli accordi: per ogni euro investito in equity, Green Independence si impegna ad attivare almeno altri due euro di finanza pubblica non diluitiva.

“È un modello innovativo, trasparente e replicabile”, ha dichiarato Alessandro Monticelli, CEO e founder di Green Independence, “Grazie a una clausola condizionata, l’investitore conferma l’interesse, ma versa il capitale solo se la leva pubblica viene garantita. Questo consente di trasformare ogni euro investito in tre euro reali di capacità di spesa a supporto dell’industrializzazione della nostra tecnologia”.

“Con questo modello possiamo colmare il gap tra l’Italia e i grandi ecosistemi globali dell’innovazione, come Stati Uniti, Cina o Germania, dove il capitale di rischio è più abbondante. Usare la finanza pubblica come leva competitiva è la nostra risposta strategica per restare rilevanti a livello globale,” ha aggiunto Marta Pisani, co-founder e COO di Green Independence.

“Siamo estremamente soddisfatti della fiducia ricevuta, sia da investitori privati - come Fondo H2 della famiglia Fagioli, So.firis (fondo promosso da una delle famiglie fondatrici di PLT Energia), che da investitori istituzionali come Scientifica Venture Capital, Plug and Play, e CDP Venture Capital - sia da enti pubblici che riconoscono il valore industriale e strategico della nostra tecnologia, come Regione Puglia ed il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. L’innovazione non basta per competere in un mercato globale: serve renderla scalabile, accessibile e sostenibile,” ha concluso Monticelli.

Green Independence si conferma così tra le realtà più dinamiche del panorama cleantech italiano, con una visione che coniuga tecnologia, impatto locale e modelli finanziari innovativi per un futuro energetico più autonomo, sostenibile e accessibile.

(gelormini@gmail.com)