I fittiani fanno quadrato: 'Silvio sbaglia', Ncd si smarca sulle Regionali
Bari – Tutto quello che i pontieri sono riusciti ad ottenere è stata la breve nota di Silvio Berlusconi: “Ho ritenuto di dire con franchezza a Fitto quello che penso” e “non certo con l'intenzione di mancare di rispetto né a lui né ai suoi familiari”. Poche e stringate parole per coprire la violenta sciabolata con la quale l’ex Cavaliere ha messo con le spalle al muro l’ex Ministro agli Affari regionali: “Sei figlio di un vecchio democristiano, qui non c'è spazio per certe cose”, gli aveva rinfacciato, come uno schiaffo in viso durante la direzione degli azzurri. E nel day after si mantengono le posizioni, Fitto incassa la sponda di un altro enfant prodige come Flavio Tosi e gli alfaniani si smarcano. Riaprendo le ferita delle Regionali.
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Non è una cacciata ma il redde rationem non è poi così lontano e la minaccia di deferimento ai probiviri riporta alla memoria l’indice alzato di Gianfranco Fini e la rapida parabola di Alfano, entrambi evocati dall’inquilino di Palazzo Grazioli. “Io non perdo mai”, avrebbe sibilato il grande capo al Vicerè di Maglie, consigliere regionale Dc già poco più che ventenne, lo stesso che disse di no anche a D’Alema quando, cogliendone la stoffa, il lider Maximo gli propose di passare, armi e bagagli, nella propria metà campo, puntando alla poltrona di Governatore: “Io resto a destra”, fu la replica di Fitto, qualche anno dopo definito “protesi” dallo stesso Berlusconi in Fiera del Levante. Non andrà via e non ha alcuna intenzione di lasciare Forza Italia: “Diffidiamo chiunque dal fantasticare su divisioni o scissioni a caldo o a freddo. FI è il nostro partito ed è con FI che vogliamo tornare a vincere”, mette in chiaro il neo parlamentare Nuccio Altieri, seguendo Ignazio Zullo ed Antonio Scianaro: “Siamo certi si sia trattato di uno scatto d'ira d'impulso del presidente Berlusconi ma non si può ledere la sfera degli affetti né la storia di Fitto e della Regione Puglia”, conferma il capogruppo in Via Capruzzi, “Raffaele sta portando avanti un percorso coraggioso e corretto, capace di riconciliare il partito con gli elettori”.
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Persino Nichi Vendola gli tributa, per la seconda volta in pochi giorni, l’onore delle armi, definendo “un principio di barbarie” gli attacchi dell’ex premier ma gli alfaniani ne approfittano per affondare colpi e prendere ulteriormente le distanze: “In Forza Italia non c'è democrazia interna. Era chiaro già un anno fa ed è una delle ragioni per le quali non abbiamo aderito”, scandisce Gaetano Quagliariello. E la cinghia di trasmissione con la Puglia riporta una rumorosa frenata anche sulle regionali, passando dalle chiose del forzista Romani: “Nessun accordo con Ncd, ci pare di capire dalle parole del presidente dei senatori forzisti. Il Nuovo centrodestra non può che prenderne atto”, prende la palla al balzo Massimo Cassano, rinviando al cambio di strategia degli ex compagni di partito. “In merito alla questione pugliese – regione in cui Ncd gode di ottimo seguito elettorale – assicuriamo che nei prossimi giorni decideremo il da farsi”, annuncia. Come se già non si fosse in alto mare…
(a.bucci1@libero.it)
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