La "politica mite" di Minervini.
Emiliano 'Sindaco di Puglia'
Bari – La sua sarà pure una “politica mite”, citando Bobbio, ma Guglielmo Minervini non le manda a dire: “Il popolo della Primavera è diffuso e orgoglioso ma ha cambiato forma, è fatto da chi lavora ogni giorno e non si inganna. Quel popolo ha bisogno di essere guardato negli occhi e puoi guardare negli occhi solo quando non hai tradito”, apre ufficialmente la corsa ai gazebo di novembre l’assessore alle Politiche giovanili. Nel giorno in cui Michele Emiliano formalizza la discesa in campo e, a pochi chilometri di distanza, ribadisce la volontà di essere “Sindaco di Puglia”.
Emiliano parte dai Sindaci/ “Accordi più difficili”/ Stefàno: “Pretesto per alleanze diverse?”/ Minervini: Ci sono se ci siamo”
La concomitanza tra le due conferenze stampa rende plasticamente la sfida, senza Elena Gentile nel ruolo di sparring partner e con le quotazioni dell’europarlamentare ormai al lumicino. “Sarà una campagna eccentrica, il mio voglio che sia un Governo Open”, spiega Minervini, “poggiato sui Sindaci e non perché firmano una lettera redatta nelle segreterie da qualche burocrate”, invia per direttissima al Gladiatore, attaccando la missiva degli amministratori locali con la quale il Segretario dem aveva preparato il terreno all’annuncio e denunciando un “movimento di militarizzazione del senso dell’appartenenza” che la dice lunga sull’andamento della partita. E se per entrambi servirà la benedizione dell’assemblea del partito, l’ex primo cittadino barese accelera e sa di “non poter più aspettare”, preparando una “campagna d’ascolto” dopo l’imprimatur di consiglieri e fasce tricolori al Circolo Barion.
Di mezzo ci sono gli equilibri nazionali e le staffilate continue tra il premier e Nichi Vendola, arrivate fino al tavolo della coalizione pugliese, pur senza farla saltare del tutto. “Un grande dolore”, sospira Emiliano, che pure negli scorsi giorni si era allineato alla linea renziana con un tweet al veleno. “Se Sel pensa che il Pd sia partito anticostituzionale e antidemocratico sarà difficile fare accordi il prossimo anno. Ma noi vinceremo comunque", aveva riservato con inedita stoccata al Governatore e Minervini serra i ranghi: “L’esperienza di dieci anni di Governo è patrimonio che nessuno può svendere. Tanto più se con l’intenzione di usarlo per proporre la sostituzione di Sel con Ncd, di Vendola con Cassano”, blinda. “Su questo noi saremo la linea del Piave, non si discute”, arringa l’ex titolare regionale dei Trasporti, sul quale potrebbe convergere anche una consistente fetta di vendoliani, non troppo galvanizzati dal nome di Dario Stefàno, oltre ad una parte dei dalemiani.
Vendola, il passo indietro: “Chiusa una stagione”/Stefàno alle primarie: "Non temo Emiliano"/ Nodo Gentile: “Non candidabili gli ultimi eletti”
Da una parte il neo eletto a Francavilla Maurizio Bruno, renziano alla guida della segreteria dem brindisina, dall’altra Paola Natalicchio, succeduta a Minervini in quel di Molfetta dopo il centrodestra: la scalata al civico 33 di Lungomare Nazario Sauro è destinata a passare dagli scranni più alti dei Consigli comunali. “Le primarie non siano occasione per dare giudizi alle persone, ma per lavorare insieme”, apre Emiliano”. “Purchè non siano ferraglia tra gruppi militari”, replica il competitor. Il risiko è appena iniziato.
(a.bucci1@libero.it)