Uomo del ventunesimo secolo
a Nicola Magrone
Io che dell'oppressione e dell'onta cantore fui
il presente sul passato accampo
il futuro

si
il futuro sull'oggi del mondo
in quest'epoca buia
stasera accampo
Per voi donne e uomini del pianeta luce
l'invisibile geografia dell'anima
sfiorerò
Dell'uomo sequoia
qualità e carattere
cantore
sarò
Così pensoso e silente
dimmi
Diogene dei nostri giorni
per le mute strade della nostra città
Cosa mai vai cercando
Lontano
anni luce lontano
il fine
Ma c'è sempre una causa
per cui combattere
morire

Ribellati molto
obbedisci poco
uomo
del ventunesimo secolo
Al di là dello spazio e del tempo
dai nuovi orizzonti del domani
l'eroe ribelle
cantato sarà
L'amore dell'assolata terra
la difesa di tutto ciò che è legale
l'apoteosi del bene contro il male
stasera
con te canterò

Il seme della fermezza e le stelle che sbocceranno
con mani di vento e rulli di tamburo
ogni sera
uomo ribelle del ventunesimo secolo
in cuor tuo e in quelli che verranno
con gioia e fiducia
per sempre pianterò.
Besnik Sopoti