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Pd, Civati: “Decaro sarebbe ottimo Sindaco di Bari.
Anche se sostiene Renzi”

In pieno countdown sulle manovre per il rinnovo delle segreterie cittadine e provinciali e a meno di due settimane dall’apertura dell’ex capogruppo in Via Capruzzi, dopo l’azzeramento del processo per il quale aveva chiesto il rito abbreviato, è il già consigliere lombardo a sfoderare l’endorsement: “Antonio Decaro è un amico e uno dei politici più talentuosi (di un talento tutto suo) che io abbia conosciuto in questi anni e al Congresso ha deciso che sosterrà Matteo Renzi, come il suo sindaco, Michele Emiliano”, spiega in un post sul proprio blog, il competitor del rottamatore fiorentino, “da Bari mi scrivono i molti amici che mi sostengono per chiedermi se a questo punto ‘porterò’ qualcun altro per la corsa a sindaco, qualcuno che poi magari mi aiuti per il Congresso nazionale”. E se pare improbabile che nella contesa della successione al Gladiatore possa esserci un nome di chiara area civatiana, la preferenza resta ugualmente accordata all’ex assessore alla Mobilità: "Anche se mi costa rinunciare a altre soluzioni in termini congressuali preferisco andare avanti così", precisa al collega di scranno in Parlamento, il quale, almeno inizialmente, aveva provato a lavorare ad un tandem tra il favorito della vigilia e l’amico monzese per la tolda di comando democratica.
"Questo tuo attestato, così inusuale nel nostro mondo spesso pieno di rancori e ripicche, mi inorgoglisce e mi commuove", ringrazia il golden boy barese, "non lascerò che la posizione diversa nella battaglia congressuale ci divida. Anche perché ci attende una sfida più grande di cui questo congresso è solo il primo passo. Una sfida in cui saremo dalla stessa parte con tutti i migliori uomini e le migliori donne del PD e del centrosinistra: è cambiare l'Italia. Grazie, amico mio", replica in serata. Intanto, la pattuglia civatiana del Tacco annovera già una testa di serie come la titolare del Welfare regionale, Elena Gentile, ma anche l’area degli ex mariniani che fa capo ad Enrico Fusco e Patrizia Calefato. E a sciogliere la riserva in tempi brevi potrebbe essere un altro big del calibro di Guglielmo Minervini, per ora non allineato con nessuna mozione sul fronte nazionale. In compenso, sul modus del sostegno, a leggere la chiusa sibillina, il lombardo non ha dubbi: “L’atteggiamento del tipo la monge e la ponge, come dicono proprio a Bari, non fa per me”.
(a.bucci1@libero.it)