PugliaItalia
Pd scongiura il big match:
“D’Alema ed Emiliano rinuncino alla corsa”

Bari - Non ci sono riusciti gli sherpa, nei giorni scorsi, ma dal Pd scongiurano il big match pugliese delle primarie e ci riprovano con un documento unitario: “L'ex premier Massimo D'Alema e Michele Emiliano, sindaco della città, nell'interesse unitario del partito a livello locale rinuncino entrambi alla loro pur legittima aspirazione a candidarsi nel prestigioso collegio del capoluogo”, si legge nell’appello firmato da nove esponenti di tutte le aree dei democratici baresi, dal renziano Antonio Decaro al cuperliano Dario Ginefra, passando per Mario Loizzo, Franco Cassano, l’area popolare di Gero Grassi e Alberto Losacco, gli assessori regionali Gianni Giannini e Guglielmo Minervini e l'ex europarlamentare Enzo Lavarra, che quest'ultimo aveva tentato l’asse di “Rompiamo gli Ormeggi”.
RENZI/ "Se non si fa quello che chiediamo noi...finish"/ PUGLIA/ Pagano segretario, Antonacci regge in Provincia
Dopo la bagarre dell’Assemblea di sabato, con tanto di accordi saltati sulla presidenza e voto rinviato in extremis, dal partito fanno quadrato e tentano di sminare il terreno in vista delle Comunali. A partire da una sfida che ha infuocato l’aria. “Cuperlo é il segretario di D'Alema, nel senso di suo assistente”, aveva gettato benzina sul fuoco il Gladiatore, alla vigilia dell’arrivo del triestino all’ombra del Santo di Myra. E proprio l’ex inquilino di Palazzo Chigi era sceso in campo con i galloni di capolista al suo fianco, quasi a sorpresa, non fosse altro per non lasciar fare al primo cittadino il buono e il cattivo tempo in solitaria: “Pensavo si occupasse di cose più importanti”, aveva sfoderato sornione il diretto interessato, tranne poi ammorbidire con: “Escludo che lo faccia contro di me”.
Tuttavia la linea resta quella di dribblare il braccio di ferro ed evitare conte o contese interne prima che i giochi per la successione a Palazzo di Città entrino nel vivo: “Non è semplice trovare un candidato la cui personalità sia all'altezza di quella del sindaco uscente”, spiegano i magnifici nove, ma “il Pd ha la responsabilità di concorrere alla scelta di una candidatura prestigiosa, in grado di unire le diverse anime dello schieramento progressista e al tempo stesso di parlare alla società civile” che fu protagonista della primavera pugliese, “il cui apporto sarà decisivo”. “Ma se predichiamo unità, uniti dobbiamo apparire”, ammoniscono.
SPECIALE CONGRESSO/ La commissione: "Nessuna anomalia"/Blasi a Berlinguer: "Fermi scempio delle tessere"/ "Meglio perdere che vincere con le figurine"/ Pioggia di ricorsi, Gd si sfilano/ Minervini attacca. Bufera su Lecce/ Sportelli out, Popolari su Pagano/Tutti i nomi del Congresso pugliese
E se i bene informati hanno già fatto partire il conto alla rovescia per il ritorno del deputato di Gallipoli nel suo collegio, atteso per i primi di dicembre, il tour degli aspiranti segretari ha visto far tappa a Bari anche Pippo Civati: “Voglio un partito che tenga dentro Sel, che guardi a tutto il centro sinistra. La mia non è una campagna elettorale, è una campagna politica: voglio recuperare anche chi ha votato Grillo, non vivo con snobismo”, ha chiosato il golden boy sostenuto dall’assessore al Welfare Elena Gentile e dall’ala mariniana. Poi la chiosa ironica: “La mia rimonta si chiama ‘recuperlo’, la prima settimana recuperiamo Cuperlo e la seconda Renzi”. E alle urne mancano ancora due settimane.
(a.bucci1@libero.it)