Primarie, a destra salta il vertice.
Ferrarese: “Non calpestare dignità Ncd”
Bari – Quelle di Raffaele Fitto potrebbero sembrare le ultime parole famose: “Il tavolo regionale dei partiti credo sia già abbastanza avanti in questa direzione”, aveva dichiarato alla stampa, parlando delle primarie per il candidato Governatore pugliese ma il vertice di domani che avrebbe dovuto sancire la data per i gazebo non ci sarà. O almeno non con i centristi di Udc e Ncd. Alfano parla dei 1000 giorni al fianco di Renzi, cauto sulla lettera di Berlusconi per riunire il centrodestra. Promuove Massimo Cassano e Massimo Ferrarese nel direttivo nazionale e inserisce quattro pugliesi in assemblea ma sulle partite locali nessuna linea netta ed il rischio che, con il rassemblement in cantiere con scudocrociato, Popolari e montiani, i tempi si dilatino ulteriormente.
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A partire proprio dalla designazione dell’aspirante presidente: “Ho chiarito alcuni punti che la base ci pone quotidianamente e sarò come sempre disponibile ad adeguarmi alle scelte che si decideranno nel direttivo nazionale del quale da oggi faccio parte. Non sarò, però, mai disponibile a far calpestare la dignità di questo nostro partito, che con tanti sacrifici ed impegno abbiamo portato nella nostra regione all'8 % in soli sei mesi”, commenta a caldo l’ex Presidente della Provincia di Brindisi, assente al primo incontro tra gli alleati del Tacco, nel quale alfaniani e Udc avevano chiesto tempo. Lo stato maggiore del partito dovrebbe riunirsi in settimana ma le ritrosie sui gazebo non sono poche: le regionali sono diverse dalle Comunali, poggiano su una rete capillare sui territori e sulla solidità della macchina rodata. E il semestre di vita della formazione dal logo quadrato è forse fisiologicamente ancora troppo poco per un frontale contro una corazzata come quella forzista – ragionano in molti – temendo che l’accelerazione dell’ex Ministro di Maglie possa diventare un autogol e incastrarli nel ruolo di semplici “portatori d’acqua”. Come se ne esce? Praticamente impossibile che Fitto voglia rinunciarvi, specie dopo le schiarite sul fronte Capitolino e l’asse con i Fratelli D’Italia di Giorgia Meloni, ma se non è un niet quello degli ex azzurri, quantomeno è una frenata a tutto tondo.
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“Non saremo la ruota di scorta di nessuno”, puntella il brindisino Ciro Argese, mentre Francesco Schittulli chiuderebbe volentieri i preliminari per scendere in pista ufficialmente, magari con l’appoggio sin dall’inizio di Filippo Melchiorre e Marcello Gemmato: “Siamo un partito in forte ascesa, nel quale il passato e futuro della nostra classe dirigente sono gli ingredienti salutari per ridare dignità alla rigenerazione della destra in terra di Puglia”, chiosano i due dall’assemblea, alla presenza di Donna Adriana Poli Bortone. Ancora incerti sulla possibilità di lanciare Gemmato come nome di bandiera.
(a.bucci1@libero.it)