Primarie, Minervini rompe gli indugi: “Ci sono, se ci siamo”
Bari – Lo fa con una lunga lettera affidata ai social di buon mattino, Guglielmo Minervini: “Ci sono, se ci siamo”, annuncia ufficialmente la sua partecipazione alle primarie. “Con tutte le mie fragilità, ci sono. Ho un sacco di debolezze, mille difetti, alla mia età arrossisco ancora, non so mentire e mi ritrovo sempre a mani nude. Non chiedetemi chi ho dietro. Lo dico subito: nessuno. Conosco il potere, lo frequento da parecchio ormai, ho sviluppato i miei anticorpi e ho imparato a domarlo. Non ho apparati, non ho gruppi di interesse, non ho strutture organizzate.
Sono debole, se volete nella vecchia logica. Dunque sono libero”, racconta tutto d’un fiato l’assessore alle Politiche Giovanili.
Regionali, Vendola: “Chiusa una stagione”/ Stefàno alle primarie: "Non temo Emiliano"/ Nodo Gentile: “Non candidabili gli ultimi eletti”
Professore di informatica, ex Sindaco di Molfetta ed ex coordinatore regionale della Margherita, approda nell’Aula di Via Capruzzi con il Rivoluzionario Gentile, nel 2005 e resta in prima linea per entrambi i mandati: “Quasi dieci anni fa, questa esperienza di governo fu accompagnata da una straordinaria speranza – ricorda - fu il sussulto di un popolo che tornava a credere nella possibilità di farcela. Un pezzo di Sud che si rimetteva in piedi per riprendersi il proprio destino e Nichi fu l'interprete questa sfida straordinaria”. A lui il Masaniello terlizzese affidò prima le deleghe a Trasparenza, Sport e Risorse Umane e poi, riconfermato nel 2010, quella alle Infrastrutture e Trasporti, passata al barese Giannini nell’ultimo rimpasto: “Per me ogni giorno di questi anni è stato un giorno di sfida, un corpo a corpo con l'esistente. Il cambiamento non è un pasto gratis, costa fatica. Immensa”, ammette Minervini, in campo per contendere a Michele Emiliano la nomination ma senza la certezza che l’assemblea dem non opti per una candidatura unica a bandiera Pd. L’ex Sindaco di Bari, tuttavia, è abile stratega e difficilmente adotterà una misura così restrittiva, costringendo eventuali competitors a correre all’esterno del perimetro del partito. “Solo con(tro) tutti”, era lo slogan di Vendola alle ultime fortunate primarie, appunto.

Intanto, Minervini c’è: “Ora che le mie condizioni di salute, quelle che mi hanno fatto camminare sul cornicione della vita lasciandomi in dono uno sguardo diverso, finalmente disincantato, sulle cose della politica, me lo consentono, posso dirlo. Ci sono per provare a spingere oltre il governo della nostra regione ma a patto che ci siamo”. Un plurale con il quale prova a scaldare la base e non solo i fedelissimi del partito, tanto più dopo l’invito tra le righe al Governatore a non fare dei gazebo una “questione di bandierine”: “Esce dalla crisi un popolo non un'istituzione, ce la può fare una comunità non un leader”.
Gentile e Minervini in corsa? / Primarie il 30 novembre. Emiliano: “Uniti verso il futuro”/Sfottò dei vendoliani sugli incarichi
E se il passato politico moderato potrebbe calamitare più di qualche scontento da Sel, tra le cui fila in molti malcelano remore sul nome di Dario Stefàno, la sponda più importante potrebbe arrivare dalla collega di scranno Elena Gentile, sentita negli scorsi giorni - come anticipato da Affari – ma non ancora ancorata ad un asse “di opposizione”. Almeno per ora, magari sperando proprio in una implicita benedizione di Nichita il Rosso, dopo il doppio passo indietro come candidato e come possibile capolista dei suoi in una circoscrizione: “Sento di avere tantissimi accanto. Non avrebbe senso aggiungere al palcoscenico un altro io solitario. La vera sfida è mettere in gioco la spinta di un noi. Vitale, appassionata, intelligente. Che sa dove vuole andare”, serra le fila Minervini. Michele Emiliano e gli altri aspiranti al civico più ambito di Lungomare Nazario Sauro sono avvisati.
(a.bucci1@libero.it)